Un cancello aperto tra le rovine

1° maggio: Parole di speranza

Il momento storico che stiamo vivendo registra non solo morte e dolore, ma anche tante preoccupazioni per il futuro sociale, economico, culturale, politico ed anche ecclesiale. Ci permettiamo di condividere alcune riflessioni, usando parole di speranza, che si uniscono a tante altre che vengono proposte soprattutto sugli organi di stampa e sui social, consapevoli di non avere la bacchetta magica risolutiva delle difficoltà del tempo che tutti stiamo vivendo.

Certo è altresì che nulla sarà come prima, come afferma il messaggio dei Vescovi italiani per la festa del 1 maggio 2020.

Non sarà più come prima per le famiglie provate dal dolore per la morte di una persona cara a causa del coronavirus; per coloro che hanno perso il posto di lavoro; per le piccole e medie imprese in crisi, che costituiscono l’asse portante dell’economia nazionale; per i ristoratori, le imprese turistiche, balneari, termali, culturali, ricettive e tutte le altre attività lavorative connesse, che caratterizzano la nostra Arcidiocesi, baciata dalla natura per la sua meravigliosa collocazione sul mare, oltre  per la sua storia, cultura e tradizioni popolari; per la nostra agricoltura, che soffre per il rischio di vedere svenduti i preziosi prodotti della terra; per il mondo della cooperazione e terzo settore, attivo nella nostra Chiesa locale, non considerato dai pubblici sostegni economici; per i lavoratori stagionali, colf, badanti e tanti altri ambiti occupazionali.

Siamo chiamati ad affrontare una sfida più grande di noi; perciò, non dobbiamo sentirci soli o abbandonati.

La nostra Chiesa diocesana, a partire dal Pastore don Leonardo, esprime la vicinanza e la piena solidarietà a tutto il mondo del lavoro, agli imprenditori come ai lavoratori dipendenti, agli operatori nel vasto e variegato mondo della cultura e della comunicazione, assicurando non solo la preghiera, ma anche l’accompagnamento e l’ascolto che si appresta ad essere più propositivo attraverso il Progetto Policoro.

Certo non mancherà agli addetti ai lavori l’entusiasmo, l’intelligenza e la creatività per dare il proprio contributo alla ripresa economica dell’Italia.

Ogni città della nostra Arcidiocesi è uno scrigno di bellezze naturali e artistiche oltre che di tradizioni, che se ben valorizzate in una nuova progettualità possono riavviare il settore turistico. Una scelta concreta che possiamo suggerire, confidando nella sensibilità degli italiani, è quella di accogliere l’appello #sceglilitalia, che è un invito da giugno a dicembre 2020 a scegliere la meta della propria vacanza nel nostro Paese; ad effettuare gli acquisti non solo nella grande distribuzione, ma anche nelle piccole attività commerciali di quartiere; a sostenere le nostre cooperative sociali e le associazioni di volontariato, come l’Unitalsi, in grande affanno per la chiusura dei pellegrinaggi e tanto attiva per i fratelli diversamente abili nelle nostre parrocchie.

Insomma, diventiamo, noi per primi, fautori del cambiamento e continuiamo a sperare: come diceva Sant’Agostino «La speranza ha due bei figli: la rabbia ed il coraggio. La rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio di vedere come potrebbero andare».

Condividendo la speranza cristiana che ogni quaresima termina con la Pasqua di Risurrezione, superiamo i comprensibili sentimenti di scoraggiamento, rassegnazione e depressione per rialzarci e riprendere il cammino.

 

Ufficio problemi sociali e lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del creato (direttore Don Matteo Martire)
Ufficio pastorale del tempo libero, turismo e pellegrinaggi (direttore Don Mauro Camero)
Ufficio Cultura e le comunicazioni sociali (direttore Diac. Riccardo Losappio)