Preghiera al tramonto

Messaggio di Pasqua di mons. Ricchiuti: alla sua luce vedremo la luce

Carissima e amata Chiesa di Dio che sei in Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Santeramo, Spinazzola e Poggiorsini, a pochi giorni da domenica 12 aprile p.v., Pasqua di Risurrezione del Signore, desidero farvi pervenire il mio più affettuoso, cordiale e gioioso augurio, con il bellissimo saluto: CRISTO È RISORTO! EGLI È VERAMENTE RISORTO!

Sì, sorelle e fratelli carissimi: nulla potrà mai separarci dall’amore di Cristo, vincitore della morte, nulla! Né questo difficile tempo del Coronavirus, né la paura, né l’incertezza dei giorni a venire, né le sofferenze, né la malattia, né la morte, che stanno segnando in modo davvero triste tante famiglie, tanti anziani, tanti giovani!

E i segni dell’inseparabilità dall’amore di Cristo si sono resi evidenti nei gesti di carità, di disponibilità e di servizio, mediante i quali gli operatori sanitari in primis e tutti coloro che hanno e continuano a vigilare sulla nostra salute, le volontarie e i volontari delle nostre Caritas (diocesana e parrocchiali) si sono resi testimoni eroici e infaticabili, con quella generosità che non consente di lasciare soli quanti sono nel bisogno.

Anche le nostre Comunità parrocchiali, le Associazioni, le Confraternite e i Movimenti, sotto la guida dei sacerdoti, dei diaconi e degli operatori pastorali, non hanno fatto mancare ogni giorno, a partire da quel 5 marzo u.s., attraverso una creativa comunicazione digitale, la loro presenza nelle famiglie, negli ospedali e nelle case per gli anziani, invitando ad unirsi spiritualmente alla celebrazione dell’Eucaristia, all’ascolto della Parola, alle catechesi, alla recita del Santo Rosario, alla Via Crucis e a tanti altri momenti di preghiera.

Sento la gioia di esprimere a tutti loro un grande GRAZIE!

E così, siamo ormai vicini a quella Veglia del Sabato Santo – dopo la Messa nella Cena del Signore del Giovedì Santo e l’Azione Liturgica della Passione del Signore del Venerdì Santo – nella quale, ancora una volta nelle nostre chiese, che in questi giorni saranno le vostre case, la luce del cero pasquale squarcerà le tenebre e l’oscurità. Soprattutto, le tenebre e l’oscurità di questi giorni drammatici, perché nella Risurrezione del Signore non esiste pietra tombale che non possa essere ribaltata e, allo stesso modo, non c’è buio più profondo che possa resistere alla luce del Risorto: alla Sua luce noi vedremo la Luce (cfr. Sal 36 [35], 10)!

Con questo spirito, invito ancora una volta tutti – sacerdoti, diaconi e fedeli laici – a rispettare le norme che sono state emanate per le celebrazioni di questi giorni della Settimana Santa, fino alla domenica di Pasqua: mi riferisco, in modo particolare, al numero di coloro che parteciperanno alle varie celebrazioni (non si tratta di “privilegiati”, ma di persone chiamate a svolgere un servizio all’interno della liturgia!), alle limitazioni rituali (omissione della Lavanda dei piedi e della processione eucaristica al termine della Messa nella Cena del Signore, con la sola reposizione del SS. Sacramento nel tabernacolo; dell’adorazione alla Croce, mediante il bacio, limitata al solo celebrante; del lucernario nella Veglia pasquale) e al divieto di processioni o altre espressioni della pietà popolare: il dovere da parte di tutti (!) di rispettare le disposizioni ricevute dalle legittime autorità è il dono più bello, che in questo periodo ci scambiamo vicendevolmente, al fine di difendere la salute nostra e dei nostri fratelli.

Santa Pasqua 2020, sorelle e fratelli carissimi, con un grande abbraccio ed una speciale benedizione!