(Foto Siciliani-Gennari/CEI)

Brevi note della Segreteria Generale (13-19 aprile 2020)

L’Assemblea Generale, prevista per il mese di maggio, viene rinviata ai giorni 16-19 del prossimo novembre. Di conseguenza, vengono prorogati i Vice Presidenti dell’area Nord e dell’area Centro, i Presidenti delle Commissioni Episcopali e i membri del Consiglio per gli Affari Economici. Slittano alla data del 31 agosto sia il termine per la consegna delle relazioni quinquennali sia le indicazioni del nominativo proposto da ciascuna Conferenza Episcopale Regionale per la Presidenza delle dodici Commissioni, come pure la segnalazione circa l’elezione al Consiglio Affari Economici.

L’orientamento per la Messa Crismale è di celebrarla nell’ultima settimana del Tempo pasquale e, comunque, non oltre. L’approvazione della ripartizione e assegnazione della somma destinata dall’otto per mille passerà da una consultazione per corrispondenza di tutti i Membri. La nuova modulistica per le convenzioni dei sacerdoti fidei donum, dei laici in servizio missionario e dei sacerdoti stranieri in Italia entrerà in vigore a partire da settembre. Le nomine sono relative al Direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale, al Responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica e all’Assistente ecclesiastico centrale del settore giovani dell’Azione Cattolica Italiana.

Se queste, in sintesi, sono state le decisioni assunte dal Consiglio Episcopale Permanente, riunito in videoconferenza giovedì 16 aprile, il filo conduttore del confronto tra i Vescovi è stato all’insegna di una lettura spirituale e biblica dell’emergenza in atto e delle domande che porta con sé, con uno sguardo al domani.

I Pastori si sono soffermati sulla situazione attuale, caratterizzata da sofferenza e lutto, ma anche da opportunità e grazia: un kairos che traccia una cesura rispetto al passato e lascia un’eredità preziosa, a livello sociale ed ecclesiale, dalla quale ripartire con fiducia e speranza, facendo tesoro di tutte quelle esperienze di solidarietà sgorgate dalla fantasia della carità delle comunità ecclesiali. Di qui il ringraziamento agli operatori sanitari, alle famiglie, ai sacerdoti, molti dei quali hanno offerto la propria vita testimoniando la prossimità alla gente.

La vicinanza della Chiesa si è tradotta anche nelle strutture messe a disposizione della Protezione Civile, dei medici e delle persone in quarantena; così nei contributi destinati ad affrontare le conseguenze sanitarie, economiche e sociali provocate dal Covid-19, in modo particolare con l’aiuto straordinario di 200 milioni di euro, cui si aggiungono i 22,5 milioni di euro stanziati in queste settimane.

Nel corso del dibattito, i Vescovi hanno sottolineato come l’esperienza di fede sia stata la forza che ha permesso di affrontare una stagione inedita e difficile; una stagione che ha visto la Chiesa sempre presente anche nell’interlocuzione con le Istituzioni governative.

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Sul piano liturgico di tale interlocuzione è espressione la lettera con cui mercoledì 15 aprile il Segretario Generale scrive a tutti i Vescovi, in risposta alle diverse richieste giunte dalle Diocesi. Mons. Russo, dopo aver presentato l’impegno con cui alla Presidenza del Consiglio come al Ministero dell’Interno sono state rappresentate le attese e le esigenze dalla comunità ecclesiale, spiega che – sino al 3 maggio, data di scadenza del Decreto in vigore – si continua nella linea degli Orientamenti condivisi lo scorso 25 marzo, dove si propone che per un “minimo di dignità alla celebrazione, accanto al celebrante sia assicurata la partecipazione di un diacono, di chi serve all’altare, oltre che di un lettore, un cantore, un organista ed, eventualmente, due operatori per la trasmissione”.

Quanto alla possibilità per il fedele di recarsi in chiesa per un momento di preghiera personale, rimanda alla risposta (FAQ) della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose”.

(vedi allegato)