Card. Sepe: il Risorto ci ha portato la sua luce, non dobbiamo arrenderci di fronte al male

Card. Sepe: il Risorto ci ha portato la sua luce, non dobbiamo arrenderci di fronte al male

Cari Amici e fedeli che ci seguite dalla vostra  casa tramite la trasmissione televisiva di Canale 21, vi annuncio con grande gioia che Cristo è Risorto; è vivo e sta in mezzo a noi, come egli stesso ha detto:  “Sono risorto e sono sempre con te.” Alleluia!  Questo grido di gioia, che eleviamo in comunione con tutta la Chiesa, sparsa nel mondo, non è attutito dal fatto che questa Cattedrale è vuota e senza la vostra presenza . Questo grido arriva a tutti voi, a tutte le vostre famiglie, a tutti gli ammalati, uniti a noi dal vincolo indissolubile della nostra fede e della nostra speranza. Questo grido è collegato a quello di Maria di Magdala e ai due Apostoli, Pietro e Giovanni i quali, dopo i primi momenti di incertezza, cedettero che Gesù è risorto.

Maria di Magdala, che il giorno di Pasqua, “di buon mattino” arriva per prima al sepolcro del Signore davanti alla “pietra” ribaltata, che copriva il sepolcro, sospetta subito di un furto del corpo di Gesù e quando si precipita ad annunziare tutto a Pietro e Giovanni, questi corrono al sepolcro e, di fronte al vuoto della tomba, videro e cedettero.

Anche noi crediamo nella umanità e nella divinità di Cristo. Egli è la nostra luce, come è simboleggiata dall’accensione del cero pasquale. Luce che splende nelle tenebre, che illumina la notte della nostra vita che spesso vacilla per il vento dei dubbi, come può capitare anche a noi, alla vista di tanti morti e ammalati a causa della pandemia del coronavirus.

Ma la nostra fede, anche se ridotta ad un lucignolo fumigante, a una fiammella, non si spegne perché prende luce da Cristo Risorto che è la luce del mondo.

E’ proprio perché Cristo è risorto e ha vinto il male e la morte, l’amore è diventato il nuovo comandamento dell’umanità. Che spettacolo di fraternità e di solidarietà stanno dando a tutti l’impegno di tanti medici e paramedici, fino a dare la propria vita per i tanti ammalati! Quanto amore e solidarietà stanno esprimendo organizzazioni pubbliche e private che aiutano con ogni mezzo materiale e spirituale quanti stanno vivendo momenti di difficoltà economiche e sociali. Cristo, che ci ha insegnato ad amarci, vive in loro e con loro.

Proprio perché Cristo è Risorto e ci ha portato la sua pace e la sua luce, non dobbiamo arrenderci di fronte al male, ma combatterlo con tutte le nostre forze, soprattutto facendoci responsabili del nostro comportamento di cittadini e cristiani, rispettando le regole che ci sono state date.

Non dobbiamo aver paura e non lasciamoci rubare la speranza e l’amore che ci ha donato Cristo risorto. Cantiamo anche oggi l’Alleluia che è augurio, speranza e conferma di vittoria.

E’ questo anche il mio augurio che porgo a tutti voi che state rinchiusi a casa, a tutti gli ammalati che soffrono negli ospedali, a tutti i medici e personale ospedaliero che anche oggi, giorno di Pasqua, si sacrificano per il bene dei degenti, e a tutti voi, cari napoletani. Dio Vi benedica e ‘A Maronna V’accumpagna