«Nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto» (Gv 19,41). Questo giardino non ha ancora esaurito la sua ventata di novità e di speranza. Il triduo pasquale è la possibilità per ogni uomo e donna e per la comunità cristiana, di associarsi all’inno di speranza che Gesù eleva sulla Croce: «Oggi sarai con me in paradiso» (Lc 23,43). Un luogo di morte e dolore, che diventa luogo di vita e serenità. Una speranza che ha un tempo e una storia e che diventa storia di salvezza, perché Dio è con noi. Questa sua vicinanza ci introduce in quel giardino (paradiso) che l’uomo ha perso a causa della menzogna e che ora lo riacquista per la verità del dono che Dio fa di sé. Un “oggi” della salvezza che è sempre disponibile, basta aprirsi all’amore tracimante di Dio
La celebrazione del Triduo pasquale, dove l’esperienza di fede converge e riparte, fonda la convinzione che le promesse di Dio all’umanità, si adempiono strappando Gesù dalla morte e portandolo alla pienezza di vita mediante la risurrezione. Per questo nel triduo pasquale la comunità ecclesiale si riscopre una comunità di speranza. Essa vive della certezza di quanto Dio ha fatto in passato, ma è appunto questa certezza che la lancia verso il futuro. In questo senso la Chiesa è chiamata ad essere una comunità profetica. La fede porta i cristiani alla convinzione che, come dice il libro dell’Apocalisse, «non ci sarà più né lutto, né lamento, né affanno»; in cui, in una parola, «non ci sarà più morte», perché Dio avrà fatto «tutte le cose nuove» (Ap 21,1-5).
La speranza riposta in questa meravigliosa promessa di Dio non può lasciare mai tranquilla la Chiesa. La scuote costantemente, spingendola alla ricerca della sua realizzazione. Ogni novità degna di tale nome, ogni passo verso ciò che è più pienamente umano, sia sul piano individuale, che sociale, diventa oggetto della sua attenzione e del suo impegno operoso. Condividiamo alcune pratiche per aiutare la celebrazione del triduo in modo particolare per le giovani generazioni.