Celebrazioni liturgiche con il popolo. Le disposizioni di mons. Lorefice

Celebrazioni liturgiche con il popolo. Le disposizioni di mons. Lorefice

“Carissimi Confratelli, com’è noto, il 7 maggio scorso è stato sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministro dell’Interno il “Protocollo” concernente le necessarie misure di sicurezza cui ottemperare per la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo. A integrazione del predetto documento, dispongo che nella nostra Diocesi si osservi quanto appresso indicato, mentre raccomando di osservare diligentemente le misure di sicurezza contenute nel “Protocollo” stesso, che richiama la responsabilità personale di quanti posti alla guida di una comunità, ne hanno anche la responsabilità legale”. Lo scrive l’arcivescovo, mons. Corrado Lorefice il quale aggiunge: “Non è superfluo ricordare, a tal riguardo, che queste disposizioni vengono fornite per una ripresa graduale delle celebrazioni col popolo, in un tempo che rimane ancora di emergenza e dunque molto delicato. Come comunità cristiana abbiamo il dovere di dare il nostro apporto, a cominciare dal rispetto delle disposizioni, tanto più in questo momento in cui possiamo, seppure in maniera limitata, ricominciare a celebrare con la presenza dei fedeli”.

Come si evince dal “Protocollo”, non è obbligatoria la sanificazione degli ambienti. È, invece, richiesta l’igienizzazione delle superfici e degli oggetti al termine di ogni celebrazione (cfr. 2.1 e 2.2).

Le celebrazioni potranno avere luogo: nelle parrocchie; nelle rettorie affidate agli Ordini Religiosi maschili; nelle chiese non parrocchiali affidate a rettori nominati dal Vescovo, d’intesa col parroco del territorio.

Qualora le circostanze lo richiedessero, sono autorizzate le celebrazioni all’aperto, fermo restando che per l’uso degli spazi pubblici non di pertinenza delle chiese, va richiesta anche l’autorizzazione delle pubbliche autorità.

Si richiama quanto precisato al n. 1.2 del “Protocollo” circa la distanza minima di sicurezza fra le persone, determinando il numero in base alla capienza dell’edificio di culto o dell’eventuale spazio aperto. Per il calcolo o per eventuali pareri e chiarimenti può essere contattato l’Ufficio Tecnico della Curia.

Estendo a tutti i presbiteri, qualora se ne presentasse la necessità, la facoltà di binare nei giorni feriali e trinare nei giorni festivi.

Si raccomanda che tutte le celebrazioni siano dignitose ma sobrie per ridurre i tempi di permanenza in ambiente chiuso.

La distribuzione dell’Eucarestia avvenga nel rispetto delle distanze e nel modo indicato al n. 3.4 del “Protocollo”, con particolare riferimento all’uso dei guanti monouso e delle mascherine.

Il sacramento del Matrimonio così come la celebrazione delle Esequie all’interno della celebrazione eucaristica sono consentiti, purché nel pieno rispetto delle disposizioni indicate nel “Protocollo”. I Battesimi, invece, vengano celebrati al di fuori della Messa.

Le celebrazioni delle Cresime, così come quelle delle Prime Comunioni, sono rinviate al nuovo anno pastorale secondo le modalità che verranno comunicate in base all’evolversi dell’emergenza epidemiologica.

I nubendi che avevano programmato la Cresima in prossimità del matrimonio, vengano invitati a riceverla eccezionalmente dopo la celebrazione delle nozze, quando le circostanze lo consentiranno, sempre premettendo un’adeguata formazione.

Al di fuori delle celebrazioni sacramentali consentite, non sono ammesse altre celebrazioni con concorso di popolo: momenti di preghiera, adorazioni, devozioni, etc. Così come continuano a non essere permesse le processioni.

Per quanto riguarda la cura delle persone sofferenti e soprattutto la comunione eucaristica da portare loro, richiamo quanto detto nella mia Lettera al Presbiterio del 12.03.2020: essa “va sempre assicurata da noi sacerdoti agli ammalati in forma di viatico”.

La visita agli ammalati e agli anziani da parte dei ministri straordinari della Comunione venga effettuata con le dovute precauzioni. Si eviti che lo stesso ministro straordinario raggiunga nello stesso giorno più infermi, trattandosi delle persone più esposte ad un eventuale contagio.

Come raccomandato dal documento ministeriale, venga data una diffusa informazione di queste nuove disposizioni ai fedeli soprattutto in ordine al numero dei posti disponibili, secondo le indicazioni contenute al n.1.2. Venga specificato che, occupati i posti individuati, non sarà possibile accedere in chiesa né sostare fuori di essa. Proprio per tale motivo, anche con la parziale riapertura delle chiese, la celebrazione domenicale e festiva può continuare a essere trasmessa in streaming.

“Si ricorda, infine – dice mons Lorefice – che le presenti disposizioni, che integrano nella nostra Arcidiocesi quelle del menzionato “Protocollo”, che qui si allega, entrano in vigore lunedì 18 maggio 2020. Grato per la sensibilità pastorale che state manifestando, saluto voi e le vostre comunità con affetto, assicurando la mia preghiera e la mia benedizione”.