Dal 4 aprile “Spesa SOSpesa” per le famiglie bisognose

Dal 4 aprile “Spesa SOSpesa” per le famiglie bisognose

Da sabato 4 aprile, la Caritas della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca insieme alle 43 parrocchie e con il Patrocinio dei 17 Comuni della stessa Diocesi, avvierà l’iniziativa “SPESA SOSpesa”, realizzata con la partecipazione dei titolari degli esercizi commerciali. Questa modalità permetterà di compiere un gesto di solidarietà da famiglia a famiglia non solo in questo momento di grave crisi economica e sociale ma anche in futuro proponendola come coinvolgimento della comunità tutta a essere accanto a chi vive nella difficoltà.

Il logo di questa iniziativa sarà il pellicano, simbolo cristiano dell’eucaristia – carità. Secondo un’antica leggenda quando i piccoli rischiano di morire, egli si squarcia il petto e i piccoli mangiando la sua carne si salvano. Anche nella realtà, il pellicano trasporta nel suo gozzo il cibo per i piccoli che ancora non possono lasciare il nido, perché deboli e incapaci di volare, e li nutre finché non diventano forti.
Presso gli esercizi commerciali, aderenti all’iniziativa, saranno disponibili per i clienti, direttamente alle casse, i buoni da euro 2,00 e euro 5,00 di “SPESA SOSpesa”. La matrice rimane alla cassa, mentre al cliente viene consegnata la parte staccabile. Ogni fine settimana alcuni volontari, con il corrispettivo dei buoni accumulati, acquisteranno i beni di cui necessitano le famiglie, secondo le indicazioni delle Caritas parrocchiali (generi alimentari, prodotti per l’igiene personale o della casa) impegnandosi così a distribuirli alle famiglie più bisognose. Verrà richiesta la collaborazione dei titolari degli esercizi commerciali, che secondo le proprie disponibilità, potrebbero contribuire anch’essi, applicando degli sconti o offrire dei generi di prima necessità secondo le richieste delle Caritas.
“Siamo – scrive don Lucio Ciardo, direttore della Caritas diocesana ai parroci- tutti coinvolti a fronteggiare questa emergenza COVID-19 che sta mettendo in crisi la nostra società, ma che sta anche dando a ciascuno la possibilità di far riscoprire alle nostre comunità, il senso di solidarietà e la fraternità, come tracce su cui riscrivere la nostra vita con le nostre scelte.….Insieme possiamo realizzare tanto e contribuire a fare uscire tante famiglie e tante persone da questo periodo di oscurità. Insieme possiamo realizzare tanto e contribuire a fare uscire tante famiglie e tante persone da questo periodo di oscurità.”
Mentre Don Beniamino Nuzzo, Vicario Generale Diocesano, tra l’altro, scrive nella lettera: “L’amore di Cristo per i poveri ci sospinge e ci sollecita – La carità al tempo del Coronavirus – La misura dell’amore è amare senza misura” (S. Agostino) Offro queste semplici riflessioni a sostegno e incoraggiamento della Caritas diocesana, delle Caritas parrocchiali, di coloro che sono animati dal Vangelo della carità, delle Istituzioni civili e di tutti gli impareggiabili eroi del Volontariato. Preghiamo per le famiglie che incominciano a sentire il bisogno a causa della pandemia”.

Questa sollecitudine paterna di Papa Francesco nella Messa a Santa Marta, sabato 28 marzo, ha scattato una fotografia dell’emergenza sanitaria in atto: “In questi giorni – ha detto il Santo Padre – in alcune parti del mondo, si sono evidenziate alcune gravi conseguenze della pandemia; una di quelle è la fame. Si incomincia a vedere gente che ha fame, perché non può lavorare, non aveva un lavoro fisso, e per tante circostanze. Incominciamo già a vedere il ‘dopo’, che verrà più tardi ma incomincia adesso”. E’ quanto aveva già espresso, la sera precedente, il Presidente della Repubblica nel discorso alla Nazione: “Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia. Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori – e in particolare la generazione più anziana – stanno pagando un prezzo altissimo”. Questa pandemia sta mettendo in crisi la nostra società, ma sta anche dando la possibilità discoprire il senso di solidarietà e la fraternità”. Il Vescovo Vito, sempre attento e sollecito ai bisogni di tante famiglie e di persone anziane e ammalate che vivono situazioni di povertà, di miseria, di solitudine e di abbandono – oggi più che mai a causa di questa pandemia, e purtroppo, anche sul nostro territorio diocesano – ha accolto molto volentieri e ha incoraggiato questa iniziativa, già sperimentata in altre parti d’Italia e che don Lucio Ciardo, direttore della Caritas diocesana, insieme al suo vice e ai vicari foranei, ha maturato, definito e coordinato, coinvolgendo tutti i parroci della diocesi, che ogni giorno con i volontari delle caritas parrocchiali, accolgono e cercano di soddisfare le tante richieste di aiuto, di conforto, di sostegno solidale. “Siamo tutti sulla stessa barca – ha detto Papa Francesco nella meditazione che ha aperto lo straordinario momento di preghiera e di adorazione eucaristica venerdì scorso su Piazza S. Pietro – e siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Siamo perciò tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci e sostenerci a vicenda. Non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”.