Giovani, una Notte degli Ulivi “a casa”

Giovani, una Notte degli Ulivi “a casa”

«Desideriamo prepararci a entrare nel triduo pasquale consapevoli che il nostro Signore non ha esitato ad andare fino in fondo, ad amare fino alla fine, anche quando tutto sembrava perduto»: così Angela Moscovio, responsabile giovani di Azione Cattolica ambrosiana, spiega le motivazioni per cui è stata organizzata anche quest’anno la Notte degli Ulivi. Si tratta di una serata in preghiera, il mercoledì della Settimana santa, che da molti anni i giovani di Ac ambrosiana e gli universitari della Fuci di Milano vivono in un modo speciale: una lenta e silenziosa camminata notturna verso l’Eremo san Salvatore di Erba.

«Quest’anno, non potendola vivere fisicamente, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di Coronavirus, abbiamo pensato di consentire a tutti di parteciparvi, seguendo virtualmente il cammino da casa propria», spiega Marta Magnani, presidente diocesana della Fuci di Milano. Una modalità nuova, del tutto inedita: la veglia di mercoledì 8 aprile verrà trasmessa in diretta sul canale Youtube dell’Azione Cattolica ambrosiana (acmilanotv), su Radio Marconi e su Radio Mater. La veglia di preghiera sarà guidata da don Fabio Riva, assistente diocesano dei giovani di Ac ambrosiana, e sarà arricchita anche dall’esempio di quattro testimoni: Carlo Bianchi, suor Enrichetta Alfieri, Shahbaz Bhatti e Nawal Soufi. Qual è il filo rosso che li accomuna? Il coraggio.

«Quando li abbiamo scelti non vivevamo di certo l’isolamento cui siamo costretti oggi. Ma del resto, davanti a situazioni complesse e dolorose, spesso diciamo o ci sentiamo dire: “Forza e coraggio!”. Quindi oggi, e soprattutto in questo tempo così particolare, cosa vuol dire per me questo coraggio? Chi è esempio di coraggio?», dice Angela Moscovio. «Convinti dell’universalità di certi valori, abbiamo deciso di farci guidare da quattro persone che hanno saputo spendere la loro fede in piccoli e grandi gesti di eroismo quotidiano. Testimoni che, in momenti storici diversi e distanti tra loro, hanno incontrato le stesse sfide umane e sociali: regimi politici tutt’altro che democratici, minoranze da proteggere, “scarti sociali” davanti ai quali sarebbe stato più facile rimanere indifferenti. Davanti a tutto questo loro hanno avuto il coraggio di «cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio», come dice Italo Calvino ne Le città invisibili” conclude Marta Magnani.

Alcune indicazioni pratiche per vivere al meglio la veglia di mercoledì 8 aprile. Scegliere un luogo adatto, mettersi comodi e staccarsi da tutto quello che può distrarre. Ciascuno può organizzarsi in un piccolo spazio con il giusto clima, preparando una candela e mettendola vicino a un crocifisso o un’icona. La candela verrà accesa durante la veglia e dovrà rimanere accesa, perché al termine andrà riposta sul davanzale della finestra come segno di comunione con le altre persone che hanno pregato quella sera. Viene proposto infine un gesto concreto con il quale prolungare nella vita quanto vissuto in preghiera: tra il materiale a disposizione ci sono cartoline che si possono stampare e personalizzare. Si consiglia di consegnarle ai vicini di casa, mettendole nella casella delle lettere o sotto le porte, rispettando le norme previste in questo momento.

Per maggiori dettagli tecnici sulla veglia dell’8 aprile e per scaricare il materiale a disposizione, consultare il sito www.azionecattolicamilano.it.