Sarà una “Festa del Patrono” diversa quella che ci attende il 20 maggio prossimo. L’emergenza sanitaria da Covid 19 ha infatti imposto di rimandare ad occasione idonea e più opportuna tutto il calendario di eventi che in questi mesi erano stati programmati dai due Comitati, quello “classico cittadino” e quello “culturale diocesano”. “Purtroppo – spiega il vicario generale, monsignor Ermenegildo Manicardi – a causa di questa pandemia non sarà possibile realizzare adesso i ricchi programmi che erano stati organizzati dai due Comitati che in questi mesi hanno lavorato con determinazione e cura e nei confronti dei quali va il mio, anzi il nostro, ringraziamento. Ma non si vuole ‘sacrificare’ nulla: tutto sarà ricuperato in ‘tempi migliori’ e nei modi più opportuni.
C’è stato tanto lavoro intelligente e generosissimo, che non merita di andare perduto o realizzato alla carlona”. “L’elemento che caratterizzerà questo Patrono 2020 – prosegue il vicario generale – sarà quello di affidare la Diocesi a San Bernardino da Siena in questo anno settantacinquesimo del martirio di Odoardo Focherini e in questo momento così particolare in cui si inizia una nuova fase con aspetti che diventeranno definitivi”. Dunque il Patrono quest’anno avrà una dimensione ancora più fortemente spirituale: è infatti prevista la celebrazione di tre messe nella giornata di mercoledì 20, in Cattedrale, alla presenza delle persone in Duomo, in base alle nuove regole previste per la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni. Si sono previste tre celebrazioni proprio per aumentare il numero delle possibilità di partecipare fisicamente nel luogo dell’eucaristia, per la prima volta dopo i sacrifici imposti dal lock down. “Il Pontificale ‘del Patrono’ sarà celebrato – prosegue il vicario generale – dal cardinale Matteo Zuppi che ha confermato molto volentieri la sua presenza tra noi. Oltre alle messe, sarà possibile effettuare un ‘pellegrinaggio’ all’interno del Duomo, per la venerazione della reliquia del Santo che sarà collocata proprio sotto la statua di San Bernardino Da Siena, a fianco dell’altare principale. Proseguendo nel pellegrinaggio, i fedeli potranno sostare per un momento di preghiera innanzi alla reliquia del Beato Odoardo Focherini, che sarà collocata nell’altare di San Valeriano, dove si trova anche la reliquia più importante che abbiamo in diocesi, del carpigiano San Bernardino Realino.
Questa reliquia per la sua città natale è l’osso del braccio destro, che tante benedizioni ha dato nel corso della sua lunga vita. Questo ci testimonia come il nostro Patrono abbia portato Carpi ‘frutti preziosi’ come San Bernardino Realino, che non a caso porta il suo nome, e il beato Odoardo”. “Inoltre – conclude monsignor Manicardi – proprio tra i due Patroni, Mirando- la (16 maggio) e Carpi, (20 maggio) si colloca il ritorno dei fedeli nelle chiese per poter assistere alle celebrazioni (18 maggio). Reputo sia un segno profondamente simbolico: ripartiamo a celebrare l’eucaristia con l’incoraggiamento di San Bernardino da Siena, che ci convoca per la sua e nostra festa”. “In questo periodo così difficile e strano – interviene il sindaco Alberto Bellelli – vediamo cambiare non solo le nostre abitudini ma anche quello che erano i nostri programmi, come è accaduto per la Festa del Patrono. Purtroppo quest’anno non potranno essere realizzate tutte quelle iniziative ch fanno della Festa del Patrono una festa di tutta la città. Un calendario dunque ridotto ma non impoverito, vista la grande attenzione dedicata alla sfera spirituale. Inoltre non mancheranno momenti di riflessione su quello che sarà il Patrono 2021.
L’importante, in questa crisi, è restare uniti come comunità”. Sul punto interviene anche Paolo Leporati, presidente del Comitato Festa del Patrono: “Tutto il calendario di eventi è stato sospeso. Avevamo organizzato un format sulla base degli ultimi due anni, ma anche con interesanti novità. Siamo dispiaciuti, ovvio, ma al tempo stesso siamo già pronti per realizzare un programma ancora più ricco per il Patrono 2021”. Un pari ringraziamento va anche all’altro comitato che aveva coinvolto tante parti della diocesi anche fuori Carpi, per raggiunger sempre meglio non solo la città, ma anche la diocesi tutta.