Il card. Bassetti visita l’ospedale “Santa Maria della Misericordia”

Il card. Bassetti visita l’ospedale “Santa Maria della Misericordia”

Il cardinale arcivescovo di Perugia e Città della Pieve e presidente della CEI Gualtiero Bassetti è intervenuto questa mattina con una semplice cerimonia presso l’Ospedale di Perugia per una testimonianza di solidarietà e condivisione del periodo di emergenze a pazienti e personale sanitario.

S.Em. Bassetti prima di una preghiera e della solenne benedizione nell’atrio dell’ospedale ha voluto ispirarsi alle parole del Papa pronunciate una settimana fa. “Mi hanno colpito le parole di Papa Francesco e anche io come lui penso alle tante storie di crocifissi, a quelli di oggi, a questa pandemia: medici, infermieri, tutto il personale di servizio, sacerdoti, suore, morti al fronte come soldati che hanno dato la vita per amore”. Il cardinal Bassetti è stato accolto al Santa Maria della Misericordia da una piccola delegazione di sanitari guidata dal commissario straordinario Antonio Onnis e dal sindaco di Perugia Andrea Romizi: “Se qualcuno dicesse a voi sanitari che questa è la vostra missione e la vostra professione, io rispondo no, perché ci state mettendo molto di più. Chi nella vita non ha la tentazione di fuggire davanti ad un nemico? Voi non siete fuggiti!.  Se c’è una categoria di persone che conosce i rischi a cui si espone, affrontando questo tipo di pandemia, siete proprio voi, e a medici, infermieri ed operatori aggiungo anche i cappellani di questo ospedale. Sono qui – ha proseguito Bassetti –  a nome della Chiesa per dirvi grazie e per ricordare tutti i sanitari deceduti in Italia. Il Papa li ha definiti “i Santi della porta accanto”, io ho guardato una per una le loro foto riportate sui giornali, volti belli di uomini e donne generosi e forti”.

Ha poi rivolto un pensiero agli ammalati prima di effettuare un collegamento via skipe con uno dei reparti di degenza Covid-19 per parlare con alcuni di loro e con il personale sanitario. “Abbiate fiducia in Dio Padre che non ci abbandona mai e abbiate anche fiducia di questi “angeli” che vi curano. Vi ho molto pensato in questo periodo in cui anch’io vivo in clausura forzata. L’ospedale è la vera casa di tutti il luogo della fiducia, dell’affidamento dove ci si mette nelle mani di un’altra persona come si faceva da bambini in braccio alla mamma”.

Il cardinale Bassetti ha voluto infine ricordare come nella chiesa dell’Ospedale ci sia la tomba “di un medico buono e generoso”, che ha saputo dare tutto se stesso al prossimo come buon samaritano: il Venerabile Vittorio Trancanelli. “Cari ammalati invocatelo che il Signore per mezzo di lui possa venire in soccorso di chi è particolarmente colpito dal male. A ciascuno di voi dico: coraggio, coraggio, coraggio non temere non sei solo”.

La fase della visita si è svolta nell’aula Montalcini del CREO, dove sono intervenuti alcuni dei professionisti impegnati in prima linea nella cura e assistenza dei malati Covid-19. Testimonianze forti, molto partecipate, a tratti commoventi proprio perché: “Abbiamo anche noi sofferto non poter fare una carezza ai pazienti, parlando con loro solo con i nostri sguardi”. E’ stata che sottolineata dagli stessi professionisti lo spirito di coesione messo in campo per fare squadra, per scambiare esperienze professionali e umane.”

Il commissario Onnis nel ringraziare il cardinal Bassetti ha voluto ripercorrere le fasi drammatiche in cui l’ospedale si è trovato nell’affrontare un fenomeno completamente nuovo, dando merito ai professionisti di aver saputo interpretare al meglio le esigenze assistenziali e organizzative di una gestione assistenziale molto complessa e sconosciuta: “Resa possibile con uno spirito di generosità e altruismo che mi ha commosso”.

Il ringraziamento finale è toccato al sindaco di Perugia Andrea Romizi. “Non dimenticheremo mai questa fase della nostra vita vissuta con paura, preoccupazione e davvero abbiamo avvertito tutti come il nostro ospedale abbia arginato bene questa pandemia. – continua Romizi – Sono rimasto molto toccato dalle testimonianze dei medici e avverto in questa situazione che nessuno avrebbe dovuto vivere un clima di rinascita, come se sia nato un nuovo ospedale”.