Il card. Sepe ai detenuti: uniti a voi in questo tempo difficile

Il card. Sepe ai detenuti: uniti a voi in questo tempo difficile

Carissimi Amici, vi scrivo in questi giorni difficili, pieni di paure e di preoccupazioni per il diffondersi di un virus che si sta espandendo in Italia e in molte parti del mondo e che colpisce soprattutto le persone più fragili come gli anziani.

Capisco che anche voi siete in ansia per voi stessi e per le vostre famiglie, e che la condizione di reclusione vi tiene lontani dai vostri affetti in un momento così pieno di incertezze. Una condizione che è resa ancora più difficile dal fatto che non potete fare i colloqui con i vostri cari, per impedire che il contagio possa entrare all’interno del carcere. So che comunque state comunicando attraverso i telefonini cellulari anche con chiamate in video, anche se non è la stessa cosa che vedersi di persona, ma è comunque un modo per non interrompere i legami e per guardare negli occhi le persone a cui volete bene.

E allora vi chiedo di mandare alle vostre mogli, ai vostri figli e alle vostre madri, il mio abbraccio paterno, e invoco su tutti la mia benedizione. Dite che il Cardinale vi è vicino e prega per voi.

D’altra parte questa situazione la stanno vivendo tutte le  persone libere, che sono costrette a restare a casa e non si possono incontrare con gli amici e i parenti come si era abituati a fare. E questo ci rende tutti un po’ carcerati e ci unisce a voi in questo tempo difficile in cui ciascuno deve fare la propria parte per evitare che il virus si possa propagare.

E’ il momento in cui mantenere la calma, sostenere i compagni più fragili e pregare il Signore che non ci farà mancare il suo sostegno. Come quando stava nella barca con i discepoli, venne una tempesta e sembrava che stessero per naufragare.  Gesù sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» Anche a noi il Signore dice di non avere paura e di continuare a rivolgerci a lui con fede e speranza.

Rivolgiamo alla Madre di Dio il suo sguardo e ci affidiamo alla sua misericordia. Dio Vi benedica e ‘A Maronna V’accumpagna