La carità non si ferma e trova nuove forme per arrivare a tutti

La carità non si ferma e trova nuove forme per arrivare a tutti

In questo periodo di grande dolore, accanto all’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, sempre più serio si sta facendo anche l’allarme economico e sociale. La Chiesa è in prima linea nell’assistere le persone in difficoltà, a cominciare da Papa Francesco che sta dando vita a numerose iniziative caritatevoli. Anche il Santuario di Pompei, fondato dal Beato Bartolo Longo proprio sui due pilastri della fede e della carità, continua la sua opera di accoglienza degli ultimi e degli emarginati, nonostante la necessità del distanziamento abbia posto alcuni necessari limiti a tutela della salute di tutti. Sono diverse, infatti, le strutture caritatevoli che, garantendo il rispetto delle norme per il contenimento della pandemia, restano aperte e nelle quali laici, religiose, religiosi e sacerdoti continuano a dare amore e assistenza ai bambini, anziani, donne e madri in difficoltà. La carità non si ferma e trova nuove forme per arrivare a tutti, assieme all’accompagnamento spirituale offerto attraverso numerose iniziative che ‘viaggiano’ sul sito ufficiale del santuario e sui suoi canali social.

I Centri educativi “Beata Vergine del Rosario”, affidato alle Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei, e “Bartolo Longo”, gestito dai Fratelli delle Scuole Cristiane, hanno, purtroppo, dovuto sospendere le attività in sede, ma gli educatori sono vicini ai “propri” ragazzi, con messaggi e telefonate, per aiutarli a superare i timori legati all’emergenza sanitaria, per esprimere la gran voglia di rivedersi e poter riprendere al più presto le attività oratoriali. Così come fa anche il Centro di Aiuto alla Vita. Mentre “Casa Emanuel”, delle Suore Domenicane, situata nell’area interna del Santuario, continua normalmente ad accogliere gestanti, madri e bambini. La Mensa dei Poveri “Papa Francesco”, gestita dall’Ordine di Malta, non potendo garantire la distanza necessaria tra un ospite e l’altro, ha dovuto, a malincuore, sospendere l’erogazione dei pasti. Gli ospiti ricevono tuttavia regolarmente viveri presso un supermercato convenzionato. Non si ferma neanche il Centro per il Bambino e la Famiglia Giovanni Paolo II. Nell’“Oasi Vergine del Sorriso”, guidata dai coniugi Roberta e Alfredo, della Fraternità di Emmaus, l’8 marzo, è arrivata, come segno di speranza, Maria (nome di fantasia), una bimba di pochi giorni abbandonata dalla mamma. È stata la Procura ad affidarla, con una speciale autorizzazione, in quanto, in Casa era già stato superato il numero massimo di bambini da poter avere in affido. L’eccezione nasce dal fatto che Maria è la sorellina di un bambino già accolto nella stessa casa. Anche la Casa Famiglia “Chiara Luce”, della Fondazione “Giuseppe Ferraro onlus”, guidata dai coniugi Rosy e Leonardo, è già al massimo delle accoglienze possibili ma le attività dedicate ai piccoli ospiti. Le Case “Santa Maria del Cammino”, con Anna, Renata e Angela, e “Maria, Madre di Misericordia”, affidata ai coniugi Raffaela e Salvatore, tutti della Comunità Papa Giovanni XXIII, hanno già tantissimi ospiti – alcuni disabili – ai quali continuano a dedicare l’attenzione di cui hanno bisogno. Nella Casa “Oasi Maria, Madre della Provvidenza”, i coniugi Carmela e Marco, della Fraternità di Emmaus, proseguono nel prendersi cura dei bambini in tenera età che hanno in affido. Anche nella fattoria della “Comunità Incontro”, dedicata al recupero degli ex tossicodipendenti, le attività continuano nel pieno rispetto delle norme vigenti. I responsabili delle varie strutture sono in stretto contatto con l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo. In attesa che questa emergenza finisca e il Santuario della fede possa tornare ad accogliere migliaia di pellegrini, il Santuario della carità – come il Beato Bartolo Longo definiva le Opere sociali di Pompei – continua, in questo difficile periodo, a donare amore e ascolto ai bisogni dell’altro, secondo l’esempio del proprio fondatore e gli insegnamenti del Vangelo.