La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. Domenica dell’Ascensione. Percorso per i bambini e i ragazzi

La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. Domenica dell’Ascensione. Percorso per i bambini e i ragazzi

Lea, chiusa nella sua cameretta, sta facendo una videochiamata con gli amici di scuola quando entra mamma e si siede sul letto. Marco gioca tranquillamente con le costruzioni e papà deve ancora terminare il lavoro ed è collegato per l’ennesima riunione in videoconferenza. Da quando è cominciata la quarantena, i genitori di Lea hanno cercato di darsi il cambio con lei e suo fratello per non lasciarli troppo soli; entrambi lavorano e restando a casa hanno dovuto comunque proseguire la propria attività. Ci sono stati momenti in cui Lea si è sentita sola, ma poi ha capito che mamma e papà, stanno davvero facendo del loro meglio per fronteggiare la situazione. Ora, con la collaborazione di tutti, hanno trovato un po’ di equilibrio nel gestire il tempo e le varie attività. Al termine della telefonata, Lea è impaziente di raccontare alla mamma quanto saputo dai compagni. “Sai mamma che questa settimana termina il Ramadan? Me lo ha detto Zaccaria; dice che farà festa con la sua famiglia. Io gli ho detto che anche per noi sarà un fine settimana importante visto che potremo tornare a Messa”, comincia Lea e poi aggiunge, “Ho anche saputo da Anna che sua nonna è stata ricoverata in ospedale per molto tempo; ha avuto tanta paura di non rivederla, ma finalmente ora è tornata a casa”. “Sono proprio felice per Anna e la sua famiglia”, le dice la mamma. “Questa cosa mi ha fatto pensare a nonno Giuseppe. Sono già tre anni che non c’è più e a volte non mi ricordo com’era stare con lui; è una cosa che mi rende triste”, dice Lea. “Nonno Giuseppe io non lo ricordo proprio”, dice Marco con la faccetta improvvisamente seria. “Aspettate bambini; non vi dovete rattristare! Le persone che abbiamo amato restano dentro di noi anche quando tornano in cielo dal Padre. Possiamo sentirle più vicine pensando all’amore e alle cose che ci univano. Bisogna ricordarle soprattutto a chi ha trascorso con loro meno tempo di noi”…