La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. V Domenica di Pasqua. Percorso per la famiglia

La “Chiesa domestica” in cammino con il Risorto. V Domenica di Pasqua. Percorso per la famiglia

Il brano di Vangelo proposto in questa V Domenica di Pasqua è tratto dal grande discorso di commiato, che Gesù tenne durante l’Ultima cena (Gv 13-17); un testo ricco e profondo, quasi un testamento spirituale, rivolto ai suoi più intimi, nell’imminenza della Passione. Nonostante questo, si legge nel tempo di Pasqua perché a tema non è tanto la morte di Gesù, ma il destino dei discepoli dopo la sua «partenza» da questo mondo. Quindi, concretamente, dopo la risurrezione. Gesù conosce la preoccupazione dei suoi, per cui esordisce dicendo: «Non sia turbato il vostro cuore» e con la promessa di «un posto nella casa del Padre». Ma – ed è questa la vera domanda del brano – se Gesù non ci sarà più, come potranno i discepoli raggiungere questa casa? A Tommaso, portavoce del gruppo, Gesù risponde con una delle sue massime più note: «Io sono la via, la verità e la vita». Via verso il Padre, perché «chi ha visto me, ha visto il Padre». Il brano poi si conclude con la ripresa dell’invito a credere, con cui si era aperto. Credere a Gesù, e alle sue opere. Colpisce nel brano la semplicità dei discepoli, mostrati nella loro preoccupazione per la «partenza» di Gesù, e la sincerità di Tommaso che non teme di interrogare il Signore. Sono segni di un rapporto schietto e vero, che neppure le fatiche nel capire potevano ostacolare. E colpisce la radicalità delle parole di Gesù, a nient’altro teso se non a introdurre i suoi seguaci alla conoscenza del Padre. Così vanno comprese le parole sulla «via»: Gesù è via al Padre, Gesù è venuto nel mondo per aprirci la via di Dio e verso Dio (torna alla mente l’immagine della «porta» del Vangelo di domenica scorsa). È venuto a rendere possibile una conoscenza nuova e vera, che consenta di vedere, nella realtà di ogni giorno, la trama di tutte le cose, il segno misterioso del creatore…