L’Opera Don Orione, la Fondazione Papa Paolo VI di Pescara, la Provincia Lombardo-Veneta dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli e dell’Istituto Figlie di San Camillo esprimono la loro gratitudine alla Cei per il contributo, proveniente dai fondi dell’otto per mille, destinato al supporto delle strutture sanitarie in questa fase di emergenza. Ai 6 milioni di euro già stanziati nelle scorse settimane in risposta alle esigenze di 7 presidi sanitari e socio-sanitari cattolici, distribuiti sul territorio nazionale, la Chiesa Italiana ha messo a disposizione altri 2 milioni e 400mila euro a beneficio di 5 strutture.
Con questo gesto, “la Chiesa italiana ci dà un messaggio di fiducia e di speranza, come una Madre che nella difficoltà è accanto ai suoi figli, che mostra il suo volto più bello nell’aiutare chi aiuta i più fragili”, afferma don Aurelio Fusi, direttore provinciale per le strutture in Italia, ricordando le origini dell’Opera: “Don Orione – rileva – volle chiamare i suoi seguaci Figli della Divina Provvidenza. Don Orione ha vissuto la sua fiducia nella Divina Provvidenza come passione per la Chiesa nella prospettiva della salvezza dell’umanità. Per lui la Chiesa è la grande ‘provvidenza’ che il Signore ha dato all’umanità per continuare nel tempo l’opera di salvezza già realizzata da Cristo”.
Il riconoscimento alla realtà abruzzese, commenta da parte sua il presidente, mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, “certifica ancora una volta che la qualità dell’operato della Fondazione va ben oltre i confini regionali, dove è già apprezzato da migliaia di pazienti e famiglie”. “Naturalmente, questo riconoscimento va a tutta la grande famiglia della Fondazione Paolo VI, che anche in questi giorni di emergenza non ha smesso di far sentire la sua vicinanza umana e professionale alle tante persone che hanno bisogno dei nostri servizi”, aggiunge l’arcivescovo che ringrazia “anche i nostri operatori che in questi giorni stanno facendo uno sforzo, anche creativo, davvero molto significativo”.
Un “grazie” per “il contributo straordinario” arriva anche da fra Massimo Villa, superiore della Provincia Lombardo-Veneta dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, che sottolinea come in questi mesi di emergenza tutte le Strutture operanti nelle varie Regioni abbiano “partecipato attivamente alla gestione della pandemia con l’attivazione di reparti specifici per l’appoggio di pazienti negli Ospedali per acuti (Ospedale Sacra Famiglia di Erba), con l’attivazione di posti letto per la gestione di pazienti in fase di guarigione ma ancora positivi, su indicazione del Servizio Sanitario Nazionale, nelle altre strutture residenziali e infine con il mantenimento dei requisiti assistenziali e tutela dei pazienti e ospiti a noi affidati in tutti i reparti no-Covid”.
Per noi, rileva Zelia Andrighetti, Madre Generale delle Figlie di San Camillo, si tratta “di un riconoscimento molto importante perché è davvero commovente vedere come le sorelle e tutto il personale sanitario siano impegnati nell’assistere i malati di Covid19 con estrema professionalità e umanità, consapevoli che dobbiamo aver cura del malato e del sofferente con ‘cuore di madre’, come ci ha insegnato San Camillo De Lellis”. “L’azione di assistenza e cura delle religiose camilliane, in ogni circostanza – ricorda – è propria della tradizione e del carisma ricevuto da Madre Vannini e si realizza in un’attenzione a tutte le dimensioni del paziente, da quella fisica a quella emotiva, da quella sociale a quella spirituale”.