La Makor a sostegno dei bisogni della Caritas diocesana

La Makor a sostegno dei bisogni della Caritas diocesana

Lunedì 15 giugno un incontro fruttuoso tra la Makor e la Caritas diocesana ha portato alla consegna di un ingente quantitativo di prodotti alimentari e per la casa a favore delle famiglie povere della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Da sempre vicina al sociale, l’azienda che ha sede a Pieve di Sinalunga (SI), anche in occasione di questa emergenza si è mostrata vicina alle fasce più deboli. Un’iniziativa unica nel suo genere, che ha coinvolto i dirigenti, i partner e gli stessi dipendenti. Una rete che ha coinvolto decine e decine di persone – non sono in Italia – e che ha permesso alla solidarietà di rendersi manifesta, diventando tangibile per tante troppe famiglie del territorio diocesano che versano in condizioni di notevole disagio a causa della crisi attualmente in atto.

Gesi Ceccuzzi, responsabile delle vendite dell’azienda che conta un alto numero di dipendenti, ha precisato: “In questo momento storico così difficile per tutti e insostenibile per alcuni, il gruppo Makor ha deciso di essere presente nella rete di solidarietà che si estende nel nostro Paese e nel mondo intero. Vogliamo pensare anche al nostro territorio, per dare una mano a chi non ce la fa. Un gesto semplice, forse una sola goccia nel mare che – lo sappiamo – è fatto di molte gocce”.

Proprio questi sentimenti da parte di una grossa e rinomata azienda hanno portato alla consegna, lunedì pomeriggio scorso, in un clima cordiale e fatto di sorrisi distensivi, di un grosso quantitativo di alimenti a lunga scadenza che già dalle prossime settimane verrà distribuito alle famiglie in difficoltà: l’iniziativa “Spesa SOSpesa” sta aiutando, in questi ultimi giorni, quasi centoquaranta famiglie tra i comuni di Montepulciano, Pienza, Chianciano Terme, Sarteano e San Casciano dei Bagni

Queste le parole del presidente della Caritas diocesana Giuliano Faralli, che personalmente ha ritirato il materiale: “In Caritas siamo rimasti tutti positivamente colpiti ed increduli della donazione di Makor e collaboratori. Al di là della grande quantità di prodotti alimentari, per l’igiene della persona e per la pulizia della casa, è stato sorprendente che tante persone, titolari, dipendenti, collaboratori e aziende private – ma collegate a Makor – abbiano aderito all’invito della signora Gesi Ceccuzzi (dell’ufficio vendite), della sua famiglia e della direzione tutta, non solo con prodotti, ma anche economicamente. Sul momento, data l’emozione, credo di aver ringraziato i titolari e tutti i collaboratori presenti, ma approfitto per dire, con il cuore in mano: grazie, siete stati fantastici. Lo dico a nome personale, ma soprattutto a nome delle oltre cinquecento famiglie del territorio diocesano che stiamo umilmente servendo ogni settimana, direttamente e tramite le Caritas parrocchiali che lavorano incessantemente per aiutare tutti, nessuno escluso. I continui aiuti consistono, si, nella fornitura di prodotti, ma anche economici per il pagamento di bollette ed affitti rimasti purtroppo insoluti e non solo ai soliti indigenti. Famiglie che prima della pandemia erano più o meno nella normalità, ma anche a commercianti, che ricevono notifiche di messa in mora e di conseguenza il distacco dell’utenza, quindi senza poter esercitare l’attività, andando verso la chiusura definitiva dell’esercizio; tante storie tristi, che in qualche modo, forse, riusciamo a traghettare in questa fase complessa. Di questo ne siamo purtroppo coscienti infatti, unitamente ai Servizi Sociali, alle amministrazioni comunali ed al vescovo mons. Stefano Manetti, abbiamo formato “squadra” per accogliere e valutare in equipe le varie situazioni territoriali al fine di dare un briciolo di serenità a tutte quelle persone che vivono con il misero flusso di denaro quotidiano, ma soprattutto con il magone. Quindi grazie alla Makor e a tutte le aziende, varie associazioni ed organizzazioni e privati che hanno già contribuito e che stanno contribuendo con donazioni per la Caritas. E’ un segno di fiducia nei nostri confronti, nei confronti della Chiesa locale”.