Una nota della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana del 19 marzo scorso ha invitato tutti i vescovi a recarsi in un cimitero della propria diocesi con “l’intenzione – recita la nota Cei – di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché di esprimere, anche in questo modo, la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore”. «È stato chiamato “il Venerdì della misericordia” – spiega monsignor Valentinetti, che ha accolto e ha fatto suo l’invito della Chiesa Italiana – è il venerdì di quaresima, che quest’anno, più che mai, ci porta a vivere la Croce della sofferenza e della morte sulla nostra pelle in una via crucis continua di paura e di dolore. È il venerdì, però, che precede il racconto domenicale della resurrezione di Lazzaro, che rivive la passione e la morte di Cristo, e che sa scorgere dietro la realtà della crocifissione, la speranza della Risurrezione, della vita eterna».
Solo, nel silenzio dei camposanti della città, l’arcivescovo di Pescara-Penne si fermerà, domani, per un momento di veglia e di preghiera nel cimitero di San Silvestro, alle 11, e nel cimitero di Pescara Colli, alle 11.30 «per affidare simbolicamente tutti i defunti alla misericordia di Dio. Mi ha colpito, particolarmente, l’affermazione di un nostro sacerdote che ha accompagnato e benedetto, anche lui solo, diversi defunti in questo tempo. “Attraverso gli occhi del parroco scendono le lacrime di tutta la comunità” – mi ha raccontato commosso – riassumendo in poche parole quello che è il lavoro, in questi giorni, ma in fondo, ogni giorno, dei preti, dei vescovi. Le lacrime di tutta la comunità sono offerte quotidianamente, insieme alla fiducia nel Risorto, sugli altari di Dio, nelle chiese vuote di fedeli, sì, ma piene di spirito di compartecipazione».
L’orazione personale diventerà comunitaria nelle celebrazioni private dei sacerdoti «che, insieme a me – continua Valentinetti – domani, offriranno la santa messa per tutti i morti di questa pandemia.