Mons. Busca: la vita non è tolta ma trasformata


Il vescovo Marco “entra” in casa dei ragazzi e dei giovani della diocesi di Mantova per 15 minuti di Catechismo. In questa puntata la pillola di catechismo è “amara” ma fa molto bene. Ci può aiutare a guarire dalla tristezza, dalla rabbia, dalla paura. Il Vescovo ci parla della MORTE. “La morte è un passaggio dalla terra al cielo. Viviamo come in due stanze, la porta per passare all’altra stanza è la morte.”
Gesù ci dice che “la vita non è tolta ma trasformata”; come per la larva che diventa libellula, come il bruco che diventa farfalla.
“Morte” è una parola difficile del vocabolario da insegnare ai nostri figli; ma è una parola necessaria…

PREGHIERA DEL “RICORDATI”

Padre ricordati di (nome del defunto o dei defunti).
Il nostro cuore piange di dolore per lui/lei
perché non abbiamo potuto dargli l’ultimo sguardo
non abbiamo potuto dirgli l’ultima parola per salutarlo
non abbiamo potuto dargli l’ultima carezza per amarlo.
Ma sappiamo che c’eri tu al suo fianco.
Non sappiamo come tu gli hai parlato e cosa lui ti ha risposto nel profondo del suo cuore.
Sappiamo però che tu ami i tuoi figli e non dimentichi nessuno.
Ti ringraziamo per quello che hai fatto per lui/lei.
Ti chiediamo di accoglierlo/a nella tua casa, al posto che Gesù gli ha preparato.
Donagli una pace perfetta, fa’ che sia pieno di gioia guardando il tuo Volto e che dal Paradiso continui ad amarci e a pregare per noi.
Guarda, Padre, anche a noi che abbiamo il cuore ferito e siamo tristi.
Donaci di continuare a fidarci di te giorno dopo giorno,
a camminare verso il tuo Regno, dove tutto è bello.
Grazie Gesù che per noi hai lottato e hai vinto il male e la morte.
Tu sei il nostro Signore e il nostro Re. Amen

TESTIMONIANZA DI CHIARA FRUGONI

Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare, parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dei tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte.