Ha debuttato in questi giorni sui social, con una pagina Facebook e un hastag Twitter, #lachiesachecè, per raccogliere online i molti ed originali modi con cui la Chiesa si fa ‘prossimo’ durante la pandemia da Coronavirus.
“Si tratta di un’iniziativa di volontariato promossa da un gruppo di comunicatori cattolici” -spiega Martina Pastorelli, fondatrice di #neldialogo di cui il progetto è uno spin-off- “nata per mostrare che la Chiesa non ci lascia mai soli; che anche senza Messa pubblica resta aperta a tutti; che trova il modo di far sentire parole di conforto, che sia una diretta in streaming, il suono delle campane o la benedizione dall’altoparlante di un Ape; che manda i suoi pastori a stare, con le doverose precauzioni sanitarie, il più possibile vicino alle ‘pecore’’; che nelle sue mense non fa mancare il cibo agli ultimi; che si organizza con gruppi di preghiera e condivisione”.
La rete sta rispondendo con sentita partecipazione, sia con le testimonianze personali di tanti fedeli che da nord a sud del Paese condividono notizie, foto, esperienze, persino disegni dei bambini, sia con l’adesione di Diocesi e contributi video ad hoc di sacerdoti attivi e conosciuti sul web.
Nella grande prova che stiamo attraversando, questa partecipazione comune di popolo e pastori sta contribuendo anche a smarcare la Chiesa da alcune cornici negative che spesso circolano (disattenta, distante, disunita ecc.), raccontando “l’altra storia”: la comunità di fede che è, il bene che fa, la presenza al contempo spirituale e materiale. Infine -e soprattutto- si sta evidenziando che, nella Chiesa, le cose che uniscono sono molte di più di quelle che dividono.