Le Sale della Comunità, sin dal nome chiamate a giocare il proprio ruolo tra luogo di incontro e relazione personale che vi si vive, sono costrette a rimanere fisicamente chiuse. Questa la situazione in cui centinaia di Sale Acec si trovano, a partire dai provvedimenti governativi che si sono succeduti da fine febbraio in poi, a causa dell’emergenza Coronavirus.
Eppure, tenaci nella loro vocazione di aggregatore sociale, indomite nella loro missione di annuncio di bellezza e speranza, resilienti nella capacità di riorganizzare le proprie risorse e metterle a servizio della comunità in modo originale ma ugualmente efficace, ecco che le Sale Acec di tutta Italia hanno adottato, ciascuna a suo modo, gli strumenti digitali per raggiungere i loro spettatori e raccoglierli, ancora una volta, attorno a un progetto comune.
Decine sono le iniziative delle Sale coordinate dall’Acec Milano, che ha fatto da collettore delle creatività individuali, promuovendo i progetti delle singole SdC con l’hashtag #CulturaACasa.
«Tante le sale della Diocesi di Milano che si sono messe in pista – afferma don Gianluca Bernardini, Presidente Acec Milano – ci sono proposte di film da vedere in salotto con commenti e dibattito online fino a “call comunitarie”, moderate dall’associazione. Ma soprattutto, la mente vola lontano per immaginare insieme la “ripartenza” perché la gente ritorni in sala sentendosi nuovamente “a casa”, al sicuro e lieta di godere ancora insieme dello spettacolo».
Si va dal “Dopocena con Dante” (live stream in collaborazione con Letterevive), ai “radiodrammi” in cui sono stati trasformati gli apprezzati spettacoli del ciclo Ti Racconto un Libro del CinemateatroNuovo di Magenta, dal supporto alla didattica a distanza del Centro Asteria di Milano, alle visioni collettive pensate per i più piccoli offerte dalle SdC Excelsior di Cesano Maderno, dal Cinemateatro Stella di Milano e dal Cinema Rondinella di Sesto San Giovanni.
Il motto è “essere vicini agli spettatori”. Così nascono contest e giochi per adulti (vedi gli indovinelli per cinefili lanciati dal Cineteatro Aurora di Palazzolo sull’Oglio) o per bambini (come il concorso di disegni del Cineteatro Lux di Busto Arsizio) che tengono viva la relazione tra SdC e comunità attraverso i social.
E proprio i social si scoprono come un mezzo su cui sperimentare una particolare “presenza in assenza”, con veri e propri format quotidiani, come accade con “Casa Tiberio”: «è una sorta di “Cinema Tiberio virtuale” ma nel salotto di casa – afferma Stefano Tonini, responsabile del Cinema Tiberio di Rimini – scegliamo film, opere, balletti e documentari con la stessa passione con cui scegliamo gli eventi per il nostro grande schermo, spulciando la ricca proposta di canali TV e piattaforme streaming».
C’è poi chi, come il Piccolo Teatro di Padova, si mette in sintonia con il momento attuale, e prova a renderlo fruttuoso proponendo film sul tema del “cambiamento delle proprie abitudini”.
Fin qui solo una breve carrellata delle mille iniziative che le SdC stanno realizzando per e con i propri spettatori, o – sarebbe meglio dire – la propria comunità. Sulla pagina Facebook AcecSdC si prova a tenerne il conto sotto l’hashtag #acasaconAcec.
I tempi incerti in cui viviamo hanno cambiato il modo in cui si dialoga con il pubblico, ma non hanno intaccato la voglia e la capacità di restare vicini, con la motivazione forte di tornare presto a incontrare tutti gli amici della sala, nuovamente “in presenza”.
«Una volta usciti da questa situazione pandemica – auspica Francesco Giraldo, Segretario Generale Acec – sarà giunto il momento che il modo cattolico investa più decisamente sulla cultura (“La grazia suppone la cultura” EC 115 – Papa Francesco) che insieme alla fede popolare potranno segnare la Chiesa del prossimo futuro». Un futuro che le SdC disseminate in tutta Italia stanno già disegnando con straordinario impegno, insieme alle numerosissime persone coinvolte nelle iniziative messe in campo #acasaconAcec.