Molfetta, dal 4 al 24 maggio: settimana e festival della comunicazione

Molfetta, dal 4 al 24 maggio: settimana e festival della comunicazione

Il tema della narrazione al centro della Settimana e del Festival della Comunicazione, questʼanno animate esclusivamente online. Si parte da Molfetta con una maratona di eventi dal 4 al 24 maggio.

«Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria (Es 10,2). La vita si fa storia»: è questo il tema del messaggio di Papa Francesco a cui le Paoline e i Paolini danno voce nella Settimana e nel Festival della Comunicazione, che si svolgeranno a partire dal 4 maggio e ci accompagneranno fino al 24 maggio per la celebrazione della 54ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

La novità di questa edizione, che arriva nel mezzo dell’emergenza sanitaria, è soprattutto nella modalità organizzativa degli eventi: tutti rigorosamente online e in streaming. Il Festival, che è l’evento trainante della Settimana della Comunicazione, quest’anno è organizzato dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, in collaborazione con le Paoline e i Paolini, con il contributo del Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa della CEI, il patrocinio della Regione Puglia, dei quattro Comuni della Diocesi, del Dicastero Vaticano per la Comunicazione, dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali nonché di numerosi altri enti e media partner nazionali.

Il calendario del Festival della Comunicazione è stato presentato venerdì scorso 24 aprile in una conferenza stampa online – a cui ha partecipato anche Vincenzo Corrado, direttore dellʼUfficio Nazionale per le comunicazioni sociali. Esso è frutto di un anno e mezzo di lavoro e nonostante sia stato, a seguito dell’emergenza sanitaria, riadattato in una versione digitale, si presenta ricco di incontri, dibattiti, conferenze, personaggi autorevoli e spunti tematici, come ha spiegato Luigi Sparapano, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi in rappresentanza del Comitato organizzatore.

«In queste ultime settimane – ha detto Giuseppe Lacerenza, della Società San Paolo, referente del Festival della Comunicazione insieme a suor Cristina Beffa, delle Figlie di San Paolo – siamo stati testimoni di quanto il coronavirus abbia strappato agli affetti familiari soprattutto gli anziani, la generazione che più di tutte è custode della memoria, quella deputata a narrare alle nuove generazioni la propria storia ed esperienza di vita. La Settimana della Comunicazione e il Festival ci faranno riflettere proprio su quanto abbiamo bisogno di “storie” che ci guidino – come dice papa Francesco nel suo messaggio – “tra le tante lacerazioni dellʼoggi” e “riportino alla luce la verità di ciò che siamo”».

Emblematico il richiamo fatto dal Vescovo di Molfetta, mons. Domenico Cornacchia, sull’importanza di guardare «non al passato con atteggiamento nostalgico ma al futuro con dinamismo profetico». E per farlo ha citato lo scrittore Luis Sepùlveda che ci ha da poco lasciati proprio a causa del coronavirus: «Viaggiando in lungo e in largo per il mondo – scriveva – ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano».

Il Vescovo ha concluso invitando tutti a «coltivare i nostri sogni, la bellezza, l’autenticità, la bontà. Dobbiamo vivere per essere ricordati, per lasciare una pagina scritta, di successi e insuccessi perché la vita è fatta da entrambe le cose. Questo dobbiamo lasciare alle future generazioni, una storia umana da narrare».

Il 4 maggio prenderà il via anche la 15ª edizione della Settimana della Comunicazione: anch’essa sarà animata online con interviste e videoconferenze che vedranno la partecipazione di varie personalità, tra cui Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, il giornalista RAI Piero Damosso, Francesca Fialdini, conduttrice RAI, Massimiliano Padula, docente di Scienze della comunicazione, il vaticanista Giovan Battista Brunori e tanti altri esperti con cui riflettere sul tema del messaggio di papa Francesco, che ci ricorda che «abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme».

Per maggiori informazioni:

sito web: www.settimanadellacomunicazione.it