Mons. Cacucci scrive ai detenuti della Casa Circondariale e dell’Istituto Penale per i Minorenni “Fornelli”

Mons. Cacucci scrive ai detenuti della Casa Circondariale e dell’Istituto Penale per i Minorenni “Fornelli”

L’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci, ha scritto due lettere ai detenuti della Casa Circondariale e dell’Istituto Penale per i Minorenni “Fornelli” di Bari. 

 

Carissimi, con cuore di Padre desidero affacciarmi con queste poche righe a voi, cari fratelli e sorelle detenuti nella casa circondariale di Bari, per portarvi il mio saluto e augurio pasquale.

Saluto con deferenza e stima l’Ispettrice, il Cappellano, i volontari, gli agenti penitenziari e quanti contribuiscono a far vivere meglio questo tempo in cui, nonostante tutto, è possibile riscoprire il valore e il significato della libertà, della giustizia, della rinascita.

Immagino quanto la detenzione sia resa ancora più dura da questa pandemia. Comprendo quanto vi manchino i colloqui con i vostri familiari.

Il Santo Padre Francesco, celebrando la Messa a Santa Marta, più volte, in questo periodo, ha pensato a voi e ha invitato a pregare per voi. Anche oggi, Venerdì santo, la Via Crucis da lui presieduta in piazza San Pietro avrà una attenzione tutta particolare per voi.

Come Vescovo assicuro che avrò una particolare preghiera per voi, proprio oggi Venerdì santo, e a me si uniranno tutti i fedeli e le parrocchie. Non siete soli! Mentre contemplo Gesù in croce, non posso non fissare lo sguardo con commozione su quel “buon ladrone”, che fa compagnia da crocifisso al Crocifisso. Sono stupende le parole che rivolge a Gesù: “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno”. Aveva sbagliato, era in croce per scontare una giusta pena, eppure sente di nutrire, anche in quel frangente, una speranza che niente e nessuno può azzerare e che va persino oltre questa vita.

In questi giorni trovate anche voi un momento di preghiera e non mancate di dire anche voi “Gesù, ricordati di me”. Vi assicuro che di nessuno Dio dimentica il nome. Siamo preziosi ai suoi occhi.

Sappiate che prego per voi e penso alla storia di ciascuno di voi, ai vostri desideri, alle vostre amarezze, ai vostri familiari, alle persone care da cui siete lontani.

Possiate vivere una vera Pasqua, un vero “passaggio” dalla morte alla Risurrezione.

La Vergine Maria che contempliamo Addolorata in questi giorni sostenga la nostra preghiera e la nostra speranza.

Vi benedico.

 

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Carissimi Ragazzi,

vorrei nella Pasqua di quest’anno farvi giungere il mio saluto, il mio augurio, la mia preghiera.

Certamente questo tempo di pandemia ci chiama a riflettere e ci invita a superare le inevitabili difficoltà del momento.

Papa Francesco più volte in questo tempo pensa e prega per voi.

La preghiera della Via Crucis di questo Venerdì Santo guarda in modo privilegiato a voi.

Anch’io vi porto nel cuore, insieme ai vostri cari, al Direttore, al Cappellano, ai volontari, agli agenti e a tutto il personale.

La Speranza della Risurrezione di Gesù e della vostra risurrezione illumini questa Pasqua e il vostro futuro.

Con affetto.