Nella nostra famiglia diocesana abbiamo celebrato i giorni della Pasqua di Risurrezione e ci inoltriamo verso il Mese di Maggio, la festa della Madonna delle Grazie, la Pentecoste… In tutti noi ci sono ancora timori, trepidazioni, problemi seri, domande… Fremiamo tutti un po’ anche perché non sappiamo se finiranno e quando… che effetti avrà tutta questa storia nella nostra vita personale, sociale, economica, spirituale e comunitaria…
Anch’io, come i vostri sacerdoti, vivo tutto questo, ma vorrei dirvi forte che, come Chiesa cattolica in questo territorio, vogliamo sentirci uniti, vicini e vivi!
In queste strettoie vogliamo avere un respiro di fede grande, cerchiamo di fare il bene possibile, vogliamo continuare negli impegni che abbiamo e in quelli che questa situazione ha messo in campo… Dalla carità (quella in famiglia o coi vicini…quella verso le persone di cui più direttamente si occupa Caritas nelle parrocchie e in città… con l’aiuto di volontari e collaboratori generosi), al lavoro, alla preghiera (personale, in famiglia, celebrazioni come possiamo…).
arrivare un po’ equipaggiati a quello che il futuro ci riserva, a quanto ricomincerà, come e quando…
Vi comunico alcune cose belle dei giorni della Pasqua. In diverse famiglie si è cominciato a pregare un po’ di più insieme, specie per benedire la mensa e ringraziare Dio. Non pochi hanno trovato tempo per ascoltare qualche riflessione sul Vangelo. Diversi si sono dedicati più personalmente alla sua lettura e alla meditazione. Si è cercato di seguire le celebrazioni via Tv o tramite social. Si sono curate di più le relazioni.
State vedendo che si creano occasioni di esser più vicini gli uni gli altri e più attivi nella formazione religiosa dei vostri figli.
Dai più grandi, che vedono la vostra testimonianza, ai più piccoli, alcuni dei quali frequentano il catechismo (in preparazione alla Prima Comunione o alla Cresima) e che voi aiutate più direttamente. Tutti ci eravamo un po’ abituati alla delega (ci pensa il parroco… ci pensano i catechisti…). Questo tempo ha messo in luce come voi siete i primi
responsabili della crescita dei figli anche da un punto di vista della fede. Avete tutti i doni e la grazia per farlo, se vi ci impegnate.
Per questo vi invito a continuare a pregare in famiglia, anche in forma semplice, al mattino o al momento del pranzo e della cena o al termine della giornata. Usate i piccoli sussidi che vi arriveranno dalla Diocesi o semplicemente, come vi indica il cuore, con parole vostre.
Quanto al futuro, non siamo in grado di prevedere date per ricominciare le celebrazioni con partecipazione di popolo o per fissare Prime Comunioni, Cresime o ricorrenze particolari. Però non lasciamo “vuoto” di sentimento e di rapporto con Dio questo tempo. Lo dico anche ai catechisti e agli insegnanti di religione (IRC) e voglio incoraggiare quanti (sacerdoti, religiosi e laici) lo stanno già facendo. Ognuno cerchi di mantenere contatti e di “inventare” qualcosa per esprimere interessamento, amicizia e ascolto, affiancando, come potete famiglie, persone e ragazzi…
Ricordate con quale delicatezza e con quanta cura Gesù Risorto si mise a fianco dei due di Emmaus nel loro cammino?
Vi comunico volentieri che sacerdoti, diaconi, seminaristi (e anch’io) stiamo bene, pur condividendo pensieri e preoccupazioni, come tutti.
Con la Chiesa Italiana, anche noi vescovi della Toscana ci impegniamo a collaborare con le varie Autorità, perché la responsabilità di tutti favorisca il bene. A livello nazionale ci sono continui contatti perché si faccia il possibile per autorizzare modi di partecipazione più diretta alle espressioni sacramentali della nostra vita cristiana (Santa Messa, sacramenti…).
Un pensiero speciale e una preghiera per coloro che, anche nel nostro territorio, sono rimasti vittime della pandemia.
– Un senso di vicinanza forte alle loro famiglie e agli ammalati.
– Un sentimento di stima agli operatori e a tutte le autorità sanitarie, civili e militari per il servizio, che mantengono con sacrificio personale e impegno professionale
– Un grazie ai volontari della Misericordia, della Croce Rossa, di Humanitas e a tutti quelli che continuano, nelle comunità parrocchiali, in Caritas o in altre associazioni, a dare il loro generoso aiuto per chi ha bisogno.
diocesano è la Festa della Madonna delle Grazie il 3 maggio. Come ogni anno, nelle forme possibili in questa situazione, ogni Parrocchia della città guiderà un giorno della Novena. Tutti i giorni, alle ore 12, davanti alla sua immagine in Cattedrale, continua la supplica alla Madonna delle Grazie, iniziata fin dall’inizio della pandemia.
Potete seguire questi momenti e la celebrazione delle Messe attraverso la televisione o i vari social.
Se questo vi resta impossibile, state uniti a tutti e al Signore coll’antenna del cuore e dell’anima.
Nello Spirito santo non ci sono muri o distanze che tengano tra noi e con il Padre.