Così come previsto dalla Chiesa italiana, venerdì 27 marzo 2020, alle 10, il Vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, mons. Gianfranco De Luca, si recherà in visita privata al cimitero di Termoli per un momento di raccoglimento, veglia e preghiera dedicato a tutti i defunti e, in particolare, a tutte le persone che in questa fase di emergenza sanitaria sono salite in Cielo e per le quali non è stato possibile celebrare il funerale o ricevere un segno di vicinanza e pietà.
Prima della preghiera al cimitero cittadino, mons. De Luca celebrerà una Santa Messa di suffragio nella cappella privata dell’episcopio rinnovando l’affidamento al Signore di tutti i fratelli e di tutte le sorelle che hanno raggiunto la casa del Padre in questi giorni di epidemia esprimendo affetto e vicinanza a tutti coloro che sono nel pianto e nel dolore.
“Chiediamo a Dio, sotto lo sguardo amorevole della Vergine Maria – ha affermato il Vescovo – di consolare ovunque i familiari, i parenti e gli amici che vivono il dolore della perdita dei propri cari. Tutti i giorni i sacerdoti celebrano la messa per l’intero popolo di Dio, vivi e defunti. L’attesa – ha aggiunto – è per la fine di questa emergenza, quando si potrà tornare a celebrare l’eucarestia insieme, in suffragio di ogni fratello e di ogni sorella che custodiamo nel cuore”.
Questo è il senso del “Venerdì della Misericordia” della Chiesa italiana; un Venerdì di Quaresima, nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione.
Mons. De Luca ha quindi rinnovato anche l’invito ad accostarsi al momento di preghiera voluto da Papa Francesco alle ore 18 di venerdì 27 marzo.
Il Papa presiederà un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota e ha invitato tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. “Ascolteremo la Parola di Dio – ha affermato Papa Francesco nel corso dell’Angelus di domenica scorsa – eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria”.