Mons. Delpini insieme ai preti per la Messa Crismale: un forte segno di ripartenza

Mons. Delpini insieme ai preti per la Messa Crismale: un forte segno di ripartenza

La Messa Crismale 2020 ci sarà, anche se, naturalmente, in una data diversa dalla sua collocazione liturgica consueta della mattinata del Giovedì Santo. Sarà comunque un giovedì, il 28 maggio in Duomo, alle 9.30, presieduta dall’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini.

Come si è giunti alla decisione di celebrarla? Lo spiega monsignor Bruno Marinoni, Moderator Curiae e vicario episcopale per gli Affari generali della Diocesi: «La Messa Crismale è sempre un momento particolare per la Chiesa universale e, ovviamente, anche per la Chiesa ambrosiana. Non è stato possibile celebrarla giovedì 9 aprile, durante il momento dell’emergenza più intensa, ma si è deciso di celebrarla in ogni caso come segno di comunione tra i sacerdoti, anche per quanto riguarda la consacrazione degli oli che serviranno per i sacramenti».

In questi giorni di prima ripartenza, questa scelta vuole anche essere un simbolo di fiducia e vicinanza rivolto dall’Arcivescovo al proprio clero?
Il desiderio è appunto di ripartire, sottolineando la comunione sacerdotale all’interno di un unico presbiterio, anche se i preti, come è evidente, non potranno prendere parte alla Messa in maniera massiva. Questo non sarà possibile, ma è importante che rimanga l’espressione di questo segno di comunione che indica, al contempo, la ripartenza.

La Messa Crismale del 28 maggio si articolerà secondo la sua struttura liturgica consueta?
La celebrazione ricalca esattamente, nel suo andamento, quella tradizionale secondo il rito ambrosiano. Semplicemente, se ne è dovuto posporre la data a causa della pandemia.

Chi potrà partecipare e con quali modalità?
Normalmente la possibilità di prendervi parte è offerta a tutti, ma in questo anno dobbiamo rispettare, anche all’interno della Cattedrale, i protocolli di sicurezza previsti in riferimento alla pandemia. Quindi l’indicazione è stata, in primis, quella di osservare il distanziamento e di non creare assembramenti. Tuttavia, ultimamente, è giunta anche un’ulteriore comunicazione da parte del Ministero degli Interni secondo cui, in ogni caso, all’interno di un’aula non può trovare spazio un numero superiore alle 200 persone. Anche in Duomo, quindi, non si potrà andare oltre questo numero.

Considerando che i sacerdoti ambrosiani sono oltre 2 mila, si imporranno regole molto precise…
Chiaramente abbiamo dovuto operare scelte, tenendo conto di avere presenti in Cattedrale alcune categorie rappresentative del clero ambrosiano. Oltre ai vescovi residenti in Diocesi, vi saranno i membri del Consiglio episcopale milanese e del Capitolo metropolitano. Saranno invitati il Consiglio presbiterale e i Decani della Diocesi, mentre vi sarà la rappresentanza dei diaconi permanenti, del Seminario arcivescovile e della Vita consacrata. A queste categorie aggiungiamo anche alcune Ausiliarie, poiché si tratta di una realtà di consacrazione diocesana che, da sempre, è molto legata a questa celebrazione. In tale modo abbiamo calcolato che si arrivi alle 200 persone.

Queste categorie specifiche sono state avvertite?
Sì, hanno già ricevuto l’invito. Nel momento in cui entreranno in Duomo, troveranno gli addetti che verificheranno gli inviti stessi e indicheranno dove accomodarsi.

Come saranno regolati gli ingressi in Cattedrale?
Per quanto riguarda i vescovi, il Consiglio episcopale e il Capitolo, l’ingresso sarà dalle porte laterali di fronte al Palazzo dei Canonici. I rappresentanti del Consiglio presbiterale, i religiosi, i Decani, i diaconi permanenti e gli altri entreranno dagli ingressi della facciata.

Tutti i presbiteri ammessi concelebreranno?
La concelebrazione sarà riservata ai vescovi, all’arciprete della Cattedrale e al Superiore generale del Pime. Tutti gli altri saranno in assemblea nella navata centrale e non concelebreranno.

Assisteranno, quindi, dalle panche del Duomo?
Sì. Sarà loro indicato cosa portare, normalmente il camice o la veste e stola.

Chi non sarà in Cattedrale, è invitato a seguire la Messa attraverso i media?
Certamente. Così renderemo possibile, seppure vivendola in modo virtuale, la comunione presbiterale attorno al proprio vescovo.

Ovviamente l’Arcivescovo presiederà la celebrazione. Non sono previsti lo scambio della pace e altri gesti di fraternità?
Non saranno possibili tali gesti in ottemperanza ai protocolli di tutela rispetto alla pandemia per le celebrazioni liturgiche.

Tutto ciò che è stato deciso riguarda la sola Diocesi di Milano?
La data ha trovato la convergenza dei vescovi lombardi che celebreranno la Santa Messa Crismale in comunione, giovedì 28 maggio.