Mons. Di Tora: Dio piange con ciascuno di noi, condivide il dolore, la sofferenza e la morte

Mons. Di Tora: Dio piange con ciascuno di noi, condivide il dolore, la sofferenza e la morte

La liturgia della Parola di questa quinta domenica di Quaresima inizia con la visione di Ezechiele: “Aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, farò entrare in voi lo Spirito e rivivrete!”. Visione profetica e di grande speranza! Ad essa fa eco San Paolo nella lettera ai Romani: “Se lo Spirito che ha resuscitato Gesù dai morti abita in voi, darà anche ai vostri corpi mortali la vita”! E ci introducono nella catechesi del Vangelo. Itinerario di essenzialità che ci presenta Gesù, che disseta la nostra sete, luce che illumina il nostro cammino, vita vera che dà vita!

L’evangelista ci porta a Betania, luogo ove il Signore si recava presso i suoi amici Lazzaro, Marta e Maria. Siamo al culmine dei segni del Signore: la vittoria della vita sulla morte. Lazzaro è malato, mandano a chiamare il maestro, ma Lui non va. L’apparente silenzio di Dio (quante volte ci chiediamo: dove sei Signore?). Gesù vuole dare un segno di fronte alla morte, “perché voi crediate”. Lì si vive la tragedia, Lazzaro, amico di Gesù, è morto! Gesù si fa presente, le sorelle, come tutti, sono in un totale dolore di disperazione, come accade anche oggi. Quanti di noi di fronte a morti improvvise, dolorose e tragiche, poniamo al Signore la stessa domanda di Marta: “Se tu Signore, fossi stato qui…, se avessi dato un segno…”.

Gesù dice a lei allora, ma anche a noi ora, ricordiamolo: la Parola di Dio è attualità, ci parla e ci interpella nell’oggi del nostro presente: “tuo fratello risorgerà! Io sono la Risurrezione e la vita, chi crede in me vivrà in eterno”. Questa, fratelli e sorelle, è la nostra fede.  Anche a noi Marta oggi dice: “Vieni, il maestro è qui che ti chiama”, ci invita ad alzarci, a non stare fermi nel nostro dolore! Anche di fronte al dolore della morte attuale Gesù ha compassione, cum passio, vive anche Lui la passione, il dramma di ognuno di noi di fronte a quell’ultima barriera invalicabile che è la morte.

Vuole essere partecipe: dove l’avete portato? Vieni e vedi. Un giorno Lui aveva invitato dei pescatori ad andare a vedere dove (Lui) era. Ora sono delle persone affrante dal dolore che gli dicono “Maestro vieni e vedi”. È l’uomo, ognuno di noi che chiama Dio ad essergli vicino e partecipe nel dolore. Gesù si commuove e piange! Un Dio che piange, l’Assoluto, l’Eterno, ci rivela il volto del Dio di Gesù Cristo, il vero volto di Dio.

Fratello, sorella che soffri e che sei nell’angoscia. Dio piange con te, condivide il dolore, la sofferenza e sulla croce la morte! E Gesù si manifesta Signore della morte e della vita: “Lazzaro vieni fuori!”. Anche a noi grida: “Vieni fuori”! Esci dalla tua tomba, dalle tenebre, dalle piccole sicurezze, dai pregiudizi, dagli egoismi, torna a vivere! Il Signore ci chiama a testimoniare una vita nuova che va al di là del mistero della morte.

In questi giorni di vita e di morte, per alcuni di morte atroce, senza conforto, la fede ci fa gridare che Cristo ha vinto la morte, e ci invita, meditando su di essa, ad un rinnovato impegno d’amore per la vita, per la vita di tutti, familiari, amici, poveri, disagiati, immigrati, rom, nessuno escluso.

A Lui chiediamo questa forza.