Mons. Fanelli ai fidanzati: guardate avanti con coraggio

Mons. Fanelli ai fidanzati: guardate avanti con coraggio

Carissimi giovani fidanzati, vi raggiungo all’inizio della “Fase 2” dell’emergenza sanitaria perché, pur tra le difficoltà notevoli che vi ha creato la pandemia bloccando progetti e relazioni, desidero dirvi la mia personale vicinanza e quella della nostra chiesa locale. La speranza è che questo difficile periodo con tutte le sue restrizioni possa terminare subito e bene. La pandemia, per voi che avevate già programmato la data delle nozze, è stata un freno inatteso, che vi ha costretto a rimandarla con tante conseguenze, non sempre piacevoli, ma che ora bisogna con entusiasmo e fiducia superare per “riprendere” il sogno grande della vostra vita.

Prima che esplodesse la pandemia abbiamo avuto la gioia di incontrarci a Melfi, domenica 1° marzo, nel salone degli stemmi del palazzo vescovile, in un incontro con il prof. Michele Illiceto e con l’équipe diocesana della pastorale familiare. E’ stato un momento di festa e di arricchimento reciproco, che doveva segnare il vostro cammino verso il matrimonio, verso quel giorno del  “si” definitivo, che “significa dire all’altro che potrà sempre fidarsi, che non sarà abbandonato se perderà attrattiva, se avrà difficoltà o se si offriranno nuove possibilità di piacere o di interessi egoistici”.

Il tempo è sempre prezioso, soprattutto quello che separa dal raggiungimento di mete importanti è sempre prezioso, anche quando viene bruscamente bloccato, come è accaduto per questa grave emergenza sanitaria; anzi, diventa più prezioso e significativo. Il vostro cammino verso il matrimonio, se da una parte si è rallentato, dall’altra ha sicuramente rafforzato le motivazioni della vostra decisione di vita. Anche per questa ragione voglio raggiungervi con questo mio messaggio.

E’ per l’intera comunità un motivo di speranza, soprattutto nell’ora presente, sapere che ci sono giovani che come voi sono in cammino per costruire una famiglia. A voi vorrei rimandare quattro parole che Papa Francesco ha sottolineato in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che si è celebrata domenica scorsa, 3 maggio 2020. Le quattro parole sono: gratitudine, coraggio, fatica, lode. Insieme possono costituire i quattro punti cardinali per aiutarvi ad orientarvi in questo momento e in tutte le scelte future della vita.

Grazie all’innamoramento vi siete incontrati e vi siete scelti; con il desiderio di pensare al  matrimonio e di costruire una famiglia vi siete rivolti alla comunità cristiana, alla vostra parrocchia. Con questo desiderio nel cuore, avete chiesto alla Chiesa di accompagnarvi nella fase ultima del vostro percorso verso il matrimonio e di aiutarvi a capire e a vivere il “mistero grande” che il vostro amore racchiude nel disegno di Dio. Proprio per questa ragione, la vostra vita deve essere colma di gratitudine: essa è il sigillo più bello che da significato e valore a chi si sente amato e perciò chiamato. E’ l’esperienza del vostro incontro e dell’innamoramento. Chiamati, amati e grati l’uno all’altro e al Dio della vita e dell’amore.

Oggi, più che mai, la scelta di costruire una famiglia richiede coraggio. Il coraggio di impegnarsi per affermare il valore dell’amore, del lavoro, della vita. Senza coraggio non si va da nessuna parte. Il coraggio aiuta a difendere e proteggere le cose belle ed importanti. Il coraggio richiama la fatica che insieme evoca sia la tenacia e sia la perseveranza. Nel coraggio troviamo la fiducia che fa guardare in prospettiva e il valore che dà significato ad ogni singolo passo e ad ogni sacrificio. Ma lo sguardo cristiano all’esistenza e alle scelte di vita non può fermarsi al coraggio, né tanto meno alla fatica, esso è sempre proteso alla lode. Non c’è esperienza di vita che possa dirsi autenticamente cristiana che non porti alla lode, alla festa e alla gioia.

La vostra scelta di camminare verso il matrimonio cristiano è per la lode. Voi siete, con la freschezza della vostra età e del vostro giovane amore, segno di questa lode che non deve mai spegnersi nel cuore di una comunità e di una famiglia. Le vostre vite da fidanzati, in cammino verso il matrimonio, riempiono sempre di gioia e arricchiscono anche gli altri nella nostra umanità e nella nostra fede. E’ bello sapere che l’amore continua ad affascinare, oggi come ieri,  e che la vita, nonostante i momenti difficili e dolorosi, come quello che stiamo attraversando, sia garantita da questo slancio del cuore che è qualcosa di più grande di un sentimento.

Nella mia vita di parroco e ora di Vescovo ho incontrato tanti giovani fidanzati come voi; ho avuto anche la gioia di benedire le nozze di numerose coppie, che oggi sono il segno vivente della gratitudine, del coraggio, della fatica e della lode di una vita vissuta insieme per amore e nell’amore!

Lo splendore dell’amore diventa ancora più bello quando si trasforma in segno e testimonianza per le altre coppie e per la comunità. Questa è la missione che si radica nel sacramento del matrimonio al quale vi preparate! Voglio concludere questo mio messaggio invitandovi a continuare ad essere grati, guardate in avanti con coraggio, non spaventatevi della fatica dovuta anche al dover rimodulare tutto a partire da questa pandemia, perché il Signore Risorto è il garante che la lode in voi non si spegnerà mai, perché Egli è venuto perché avessimo la vita in pienezza (cfr. Gv 10,10).

Il Signore vi protegga e vi accompagni in questo tempo di fidanzamento, perché sia sempre più un’occasione per crescere nella consapevolezza che, come ricorda Papa Francesco nell’Amoris laetitia “dopo l’amore che ci unisce a Dio, l’amore coniugale è la ‘più grande amicizia’”.

La strada maestra della vita è l’amore, che ogni giorno è invito al dono di sé perché l’altro sia nella gioia. Oggi, come fidanzati, guardate da due punti prospettici all’unica meta, il vostro matrimonio, invece, dal giorno delle vostre nozze guarderete da un unico punto prospettico, che è l’amore reciproco, allo splendore della vita. Auguri di ogni bene.