Mons. Fusco: “sacerdoti, siate una benedizione”

Mons. Fusco: “sacerdoti, siate una benedizione”

Carissimi sacerdoti, carissimi diaconi, mentre provo a scrivere queste povere e poche righe, ho nel cuore un velo di tristezza, non so cosa mi prende. Mentre da un lato cerco di incoraggiare tutti, i tanti che mi scrivono, che mi telefonano; mentre cerco di infondere parole di speranza nelle omelie (almeno ci provo), mi ritrovo, oggi, la sera del mercoledì santo, solo, qui alla mia scrivania a scrivere un messaggio a tutti voi sacerdoti, e, nonostante tutto, vorrei che vi incoraggiasse e vi facesse guardare al futuro con un atteggiamento positivo.

Si! La tristezza c’è, perché non siete con me stasera a cena, non posso stringervi e farvi gli auguri, non ho potuto cantare insieme con voi: O Redemptor…
Strano: mi scende anche una lacrima e mi prende un nodo alla gola, mentre affiorano nella mia mente i ricordi degli anni scorsi. Dobbiamo però volgere lo sguardo alla speranza e per questo voglio cercare di comunicarvi quanto da giorni porto nel cuore.

“Affinché siate una benedizione” è il titolo di un libro del Cardinale G. L. Mùller, rivolto ai sacerdoti, che il mese scorso ho ricevuto in dono, ed è anche l’invocazione che vorrei rivolgervi.
Siate una benedizione per il popolo a voi affidato, per quanti incontrate sulla vostra strada, per chi bussa alla vostra porta. Il testo usa un plurale: “siate voi una benedizione”, perché saremo benedizione solo se saremo presbiterio. Per essere benedizione bisogna che coniughiamo i verbi al plurale, mai al singolare, da soli non siamo nulla; siamo, solo se lo siamo insieme.
Forse stasera mi prende la tristezza anche perché da solo come Vescovo senza tutti voi, senza il presbiterio della Chiesa di Sulmona – Valva, sento di non essere una benedizione, perché posso esserlo solo insieme a voi. Questo dunque, l’augurio che sento di darvi in questo Giovedì Santo: siate una benedizione!
“Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento”. Sono le parole che il Vescovo vi ha rivolto durante la consacrazione. Si, il Signore ha iniziato in voi la SUA OPERA e desidera che giunga pienamente a compimento. Ognuno conosce la sua storia, la sua esperienza, gli anni di consacrazione, l’opera che Dio sta portando a compimento.
Siamo parte di un grande disegno che man mano si rivela a noi stessi e in cui siamo pienamente coinvolti.
Auguri… che l’opera di santificazione che Dio ha iniziato in voi continui a compiersi grazie allo Spirito che vi abita.

Buon Giovedì Santo, il Signore benedica tutti voi e le vostre comunità. Vi porto nel cuore.