Città DEL VATICANO PIAZZA SAN PIETRO 17-04-2011 DOMENICA DELLE PALME PH: CRISTIAN GENNARI

Mons. Giudice: questa è la vera Pasqua

L’espressione Questa è la vera Pasqua non è un’indicazione cronologica ma teologica, non è riferita solo alla Pasqua di quest’anno, ma alla Pasqua di Cristo, celebrata una volta per sempre (Eb 9,12); una volta sola (Eb 9,26); sacrificio offerto una sola volta (Eb 9,28); con un solo sacrificio ed un’unica offerta (Eb 10,12.14).

Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso (Eb 10,19-23).

Questa unicità del sacrificio di Cristo, la sua Pasqua, ci permette di farne memoria – memoriale – ogni anno nella grande Pasqua ed ogni Domenica nella ripresentazione sacramentale, consegnata alle mani della Chiesa finché Egli venga.

Certamente è anche singolare la Pasqua di questo anno 2020, in cui siamo chiamati a celebrare sempre per il popolo, anche se senza popolo, accettando questo sacrificio proprio per il bene del popolo santo di Dio, al cui servizio è posto il nostro sacerdozio ministeriale, eco dell’unico sacerdozio di Cristo.

Vera Pasqua, non nel senso che le altre siano state meno vere, ma perché sempre siamo orientati all’unica Pasqua di Cristo, che solo può inverare ogni nostra celebrazione.

Solo in Gesù, infatti, si realizza la vera Pasqua ed è ucciso il vero Agnello a compimento dei sacrifici antichi.

Quest’anno ci è chiesta un’attenzione particolare alle case dei fedeli, piccole chiese e chiese domestiche, consacrate dal sangue dell’Agnello.

Associati al desiderio di Cristo – Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione (Lc 22,15) – già sapendo che dopo questa pandemia nulla sarà più come pria – e invitando i miei sacerdoti a salvaguardare sempre la dignità di ogni celebrazione, evitando di identificare celebrazione privata con celebrazione in diretta, ecco le Norme per vivere in comunione, con il Santo Padre, che ci sta dando una grande lezione di vita e di sobrietà, e la Chiesa italiana, la Settimana Santa.

Ecco allora in qual modo, quest’anno, mangeremo la Pasqua (Cfr Es 12,11).

VISTI

  • Decreto della Congregazione per il Culto e la Disciplina dei Sacramenti del 25 marzo 2020;
  • gli Orientamenti per la Settimana Santa della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana del 25 marzo 2020;
  • i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020 e precedenti;
  • la Comunicazione del Ministero dell’Interno in data 27 marzo 2020;
  • le Norme del Buon senso.

D I S P O N G O

  •  che dal prossimo 3 aprile, con le attenzioni a tutte le norme emanate, si possono tenere aperte le chiese per permettere la preghiera personale. Rimando al prudente giudizio dei parroci e superiori di decidere l’orario di apertura e di chiusura. Invito, ancora una volta, ad essere saggi e prudenti per non rendere vani i sacrifici compiuti fino a questo momento e che, secondo gli esperti, stanno producendo effetti positivi. È bene in questo momento non abbassare la guardia, sapendo che l’emergenza ancora continua.
  • Attenersi scrupolosamente alle indicazioni per la celebrazione dei riti della Settimana Santa, senza concorso di popolo e in luogo adatto; la Messa crismale è rimandata e “sarà il Consiglio Episcopale Permanente a offrire un orientamento unitario, in sintonia con la decisione che il Santo Padre, Primate d’Italia, adotterà per la Diocesi di Roma”.
  • Le altre espressioni e manifestazioni della pietà popolare non vengono trasferite ma, per quest’anno e in queste condizioni, semplicemente abolite, perché non avrebbero senso al di fuori del contesto della Settimana Santa.
  • È opportuno, dato il momento che stiamo vivendo, sospendere anche le celebrazioni dei Battesimi, prime Confessioni, prime Comunioni, Cresime e celebrazioni Catecumenali fino a nuove disposizioni, superata l’attuale emergenza – tranne casi straordinari, sentito l’Ordinario.
  • I sacerdoti impediti, per malattia o altro, possono sostituire la celebrazione della santa messa nei giorni del Triduo con la Liturgia delle ore, recuperando anche la prassi della comunione spirituale.
  • I fedeli che vorranno accostarsi alla Comunione in tutto il tempo pasquale – da Pasqua a Pentecoste – fino a quando rimarranno in vigore le restrizioni concernenti le celebrazioni con il popolo, potranno farlo solo in modo privato. I sacerdoti si rendano disponibili facendo attenzione al rispetto delle normative sanitarie in vigore e evitando che si formino raggruppamenti.
    Si ricordi peraltro a tutti i fedeli – secondo le indicazioni della Penitenzieria Apostolica – che, particolarmente in questa situazione di emergenza, ciascuno può rivolgersi nell’intimo della propria coscienza a Dio con un atto di pieno pentimento, da cui scaturisce il perdono dei peccati commessi, purché al tempo stesso ci si impegni a confessare i peccati non appena sarà possibile accedere alla confessione individuale.
  • Utilizzare per la preghiera in famiglia il Sussidio preparato dall’Ufficio Liturgico Diocesano, reperibile sul sito della Diocesi.
  • Per una certa uniformità, segno di unità, e per evitare il pullulare di celebrazioni in diretta Tv o in streaming, che non sempre garantiscono la dignità della celebrazione e la qualità della trasmissione, per la Domenica delle Palme e il Triduo Pasquale (esclusa la Messa della Domenica di Pasqua) faremo riferimento soltanto alle celebrazioni del Santo Padre (emittente Tv2000) e dell’Ordinario Diocesano (emittente Telenuova) e, vietando per quei giorni tutte le altre dirette, invito ad attenersi scrupolosamente a questa norma.

Gli orari delle celebrazioni trasmesse sono i seguenti:

Papa Francesco

5 Aprile 2020: Domenica delle Palme ore 11,00

9 Aprile 2020: Giovedì Santo ore 18.00

10 Aprile 2020: Venerdì Santo ore 18.00 – Via Crucis ore 21.00

11 Aprile 2020: Sabato Santo – Veglia Pasquale ore 21.00

12 Aprile 2020: Domenica di Pasqua ore 11.00

Vescovo Diocesano

5 Aprile 2020: Domenica delle Palme ore 9.30

9 Aprile 2020: Giovedì Santo ore 17.00

10 Aprile 2020: Venerdì Santo ore 15.00

11 Aprile 2020: Sabato Santo – Veglia Pasquale ore 20.00

12 Aprile 2020: Domenica di Pasqua ore 9.30

  • Il Triduo sarà celebrato soltanto nella Cattedrale di San Prisco in Nocera Inferiore e nelle Chiese Parrocchiali, senza concorso di popolo, e rispettando le norme sanitarie vigenti.

 

  • I sacerdoti che lo vorranno, potranno ritrovarsi in una chiesa parrocchiale e concelebrare insieme. Come da accordi tra la Segreteria Generale della CEI e la Presidenza del Consiglio, non si superino n.8 persone e siano rispettate le misure sanitarie a partire dalla distanza fisica (cfr Decreto allegato). Le persone possono partecipare soltanto avendo un servizio specifico, e possono essere, oltre ai celebranti, n.1 diacono, n.1 per il servizio all’altare, n.1 cantore, n.1 organista; e n.2 animatori della comunicazione solo per la celebrazione dell’Ordinario.

I presenti alla celebrazione devono – di volta in volta – produrre autocertificazione precisando il nome della chiesa e l’orario della celebrazione.

Riti della Settimana Santa

Domenica delle Palme

In Cattedrale si adotterà la seconda forma prevista dal Messale Romano, con la benedizione dei rami di ulivo. Nelle Chiese Parrocchiali si possono benedire alcuni rami di ulivo, non per la distribuzione, ma semplicemente per conservarli e ricavarne poi le ceneri per il prossimo mercoledì delle ceneri.
Non è prevista nessuna distribuzione dei rami di ulivo, ma soltanto la celebrazione della Santa Messa con la proclamazione del Passio nella forma lunga o breve, a scelta del celebrante.

Giovedì Santo

Nella Messa in Coena Domini si omette la lavanda dei piedi e la processione conclusiva con il Santissimo Sacramento. L’Eucarestia, dopo un momento di adorazione, verrà riposta nel Tabernacolo.

Venerdì Santo

La commemorazione della Passione del Signore seguirà quanto è previsto dal Messale Romano. Nella preghiera universale si introdurrà una speciale intenzione, preparata dal Vescovo:

Intenzione da inserire nella preghiera universale del Venerdì santo (prima della preghiera per i tribolati)

Preghiamo per tutti coloro che stanno soffrendo per l’attuale pandemia: ammalati, medici, infermieri, operatori sanitari, operatori dei vari servizi, persone in quarantena.

– Dio onnipotente ed eterno, che hai mandato in mezzo a noi il grande Medico, tuo Figlio Gesù, per curare le nostre ferite, assisti in questo tempo difficile tutti coloro che si spendono accanto agli ammalati e nei vari servizi essenziali, affinché sperimentino nel buio attuale la tua presenza amorosa, che si fa luce, conforto e pane di speranza. Amen.

Per l’ostensione della Santa Croce si segue la prima forma. Il sacerdote in piedi davanti l’altare scopre alquanto la parte superiore della Croce, poi il braccio destro ed infine la scopre integralmente, ripetendo o cantando ogni volta Ecco il legno della Croce….

Segue l’adorazione della Croce; l’atto di adorazione mediante il bacio sia limitato al solo celebrante; gli altri faranno un semplice gesto di adorazione.

Veglia Pasquale

All’inizio della Veglia o Lucernario, omessa l’accensione e la benedizione del fuoco, si accende il Cero e, senza alcuna processione si esegue subito l’annuncio pasquale (Exultet). Segue la Liturgia della Parola. Si proclamino almeno tre letture dell’Antico Testamento; non si ometta la terza lettura, tratta dal capitolo XIV dell’Esodo.

Per la Liturgia Battesimale si rinnovano solo le promesse battesimali, omettendo la benedizione dell’acqua e l’aspersione. La celebrazione continua poi come previsto dal Messale Romano.

Non è assolutamente consentita, in qualsiasi forma, la distribuzione dell’acqua benedetta da portare in famiglia.

Sorelle e fratelli,

so bene che ci sentiamo, con tutte queste limitazioni, schiavi e in esilio come il popolo di Israele. Ma, e ne sono sicuro, anche per noi si realizza e specialmente in questo tempo della Visita Pastorale la parola di Giuseppe: Dio certo verrà a visitarvi e vi farà uscire da questa terra (Gn 50,24).

Sì, Dio ci visita con visite feconde e inaspettate, ma è ancora Pasqua e, mentre l’angelo passa, noi restiamo chiusi nelle case segnate dal sangue dell’Agnello (Es 12,7) in attesa di salvezza e tempi nuovi.

Viviamo questa Pasqua in famiglia, distanti ma uniti, pregando e offrendo i nostri piccoli sacrifici che, uniti a quelli di tanti che soffrono e muoiono, ci uniscono all’unico sacrificio di Cristo.

È la Pasqua del Signore, e in quella notte Io passerò! (Es 12,12)

Quando questo tempo sarà definitivamente terminato, in una celebrazione Diocesana riprenderemo, non più l’austero simbolo delle ceneri, ma il ramoscello d’ulivo che, secondo la bella pagina biblica (cfr. Gn 8,11), portato nel becco da una colomba annuncerà la fine di questo diluvio pandemico.

Allora, con la famiglia del giusto Noè e con la creazione rinata, usciremo dall’Arca della quarantena che ha permesso la nostra salvezza e, riprese le cetre, canteremo come Chiesa il canto dell’Alleluia e della speranza ritrovata.