ROMA 18-02-2010 CONVEGNO NAZIONALE DI PASTORALE DELLA SCUOLA MONS.MICHELE PENNISI PH:ALESSIO PETRUCCI

Mons. Pennisi: guardiamo al futuro con speranza cristiana

Carissimi Confratelli,  dopo la lettera del 9 marzo scorso, nella quale Vi confidavo la sofferenza per il tempo quaresimale segnato dalla privazione per i fedeli dell’immenso dono dell’Eucaristia e dalla limitazione della dimensione comunitaria della vita cristiana, al termine della Settimana di Pasqua desidero farmi presente con questo messaggio.

La pandemia del Covid-19 ci ha fatto vivere una Quaresima diversa da come avevamo programmato. Questa dura esperienza di solitudine ci ha aiutato a tornare all’essenziale, facendoci superare un’appartenenza sentimentale e desiderare una partecipazione piena, consapevole e attiva alle celebrazioni liturgiche.

Abbiamo dovuto sospendere le Stazioni quaresimali, le Vie Crucis, le processioni per le strade, gli Esercizi Spirituali comunitari.  Tutti Voi presbiteri avete continuato a celebrare le S. Messe senza popolo, pregando per i vivi e per i defunti, mettendo in gioco la Vostra fantasia pastorale per stare vicini alla gente. Le chiese sono rimaste aperte per la preghiera personale nel rispetto delle norme igienico-sanitarie dettate dalla prudenza. Nella parrocchia del SS. Salvatore di Partinico è continuata l’adorazione perpetua e sono state innumerevoli le iniziative pastorali da Voi promosse. Il 18 marzo abbiamo vissuto una giornata di preghiera, di digiuno e di carità per la “Quaresima di fraternità” in favore di una scuola richiestaci dalle Suore di S. Anna in Kenia, per non dimenticare le Chiese più povere. Gli Uffici Catechistico, Liturgico e delle Pastorale della Famiglia e dei Giovani hanno fornito degli strumenti informatici per favorire la catechesi familiare, gli Insegnanti di Religione Cattolica continuano l’impegno didattico realizzando le lezioni a distanza. La Caritas diocesana e quelle parrocchiali in collaborazione con la Protezione Civile e il Banco Alimentare si sono attivati per venire incontro ai bisogni degli indigenti. Inoltre, la Caritas diocesana per “nuovi poveri” che improvvisamente si sono ritrovati senza lavoro ha istituito un Fondo speciale: “Aiutaci ad aiutare”. La Federazione diocesana delle Confraternite ha raccolto delle somme per l’acquisto di un respiratore e dispositivi di protezione per l’Ospedale Covid-19 di Partinico e per l’Ospedale dei Bianchi di Corleone e sta distribuendo delle mascherine nei vari Vicariati. È stato attivato un Servizio di ascolto, “Ci stai a cuore”, gestito da volontari. A Monreale ho celebrato una Messa al santuario del Crocifisso, ho fatto l’Atto di affidamento alla Madonna del Popolo, ho pregato per i defunti visitando il cimitero. In cattedrale ho celebrato i riti della Settimana Santa trasmessi in streaming, come avete fatto molti di Voi. Per far sentire la mia presenza, oltre i Messaggi rivolti ai Presbiteri e ai Diaconi ho inviato ai fedeli vari messaggi audio e video, in particolare agli operatori sanitari dell’Ospedale Covid-19 di Partinico. Le campane delle nostre chiese hanno continuato a suonare per invitare i fedeli a pregare e per manifestare la vicinanza della Chiesa. Vi invito a suonarle a mezzogiorno tutte le domeniche del Tempo pasquale. Persino a Pasqua e nella Settimana Santa, cuore dell’Anno liturgico, i fedeli, privati della comunione eucaristica, sono stati invitati a superare le distanze fisiche collegandosi tramite le varie emittenti per seguire i programmi religiosi e le celebrazioni eucaristiche, facendo la Comunione spirituale, che non è un semplice legame con Cristo di natura sentimentale, ma vera unione con Lui   attraverso la fede e la carità.  Per San Tommaso d’Aquino la Comunione perfetta con Gesù Cristo è la Comunione sacramentale e spirituale, mentre la Comunione imperfetta è sia la Comunione sacramentale senza quella spirituale, cioè in assenza delle necessarie disposizioni, sia la Comunione spirituale senza quella sacramentale. L’emergenza che stiamo vivendo, purtroppo, ci ha privato fisicamente della dimensione comunitaria del sacramento dell’Eucaristia, che ci introduce nella Comunione dei santi, ma speriamo di tornare presto, come ha auspicato il Santo Padre, alla normalità della vita liturgica comunitaria soprattutto domenicale, che costituisce il culmine e la fonte della vita della Chiesa.

Il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ci ha invitato a una lettura sapienziale alla luce della Parola di Dio   dell’attuale pandemia, segnata da paure e limitazioni, ma anche da nuove opportunità pastorali con momenti di preghiera e di evangelizzazione, con varie esperienze di solidarietà, cose tutte sgorgate dalla creatività delle nostre comunità.

Non possiamo dimenticare chi ha sofferto e continua a soffrire e a morire.  Le nostre carezze piene di affetto e impregnate di preghiera, vanno ai malati, ai medici e agli operatori sanitari, agli anziani, ai poveri e alle famiglie che stanno attraversando varie difficoltà.

Speriamo di poter celebrare la Messa Crismale, secondo l’indicazione del Consiglio Episcopale Permanente prima della Solennità di Pentecoste.  La Segreteria Generale della CEI, in base alle attuali disposizioni governative, ha comunicato la possibilità per le domeniche di poter continuare a celebrare con il “minimo di dignità” assicurando, accanto al celebrante la partecipazione di un diacono, di chi serve all’altare, oltre che di un lettore, un cantore, un organista e, eventualmente, due operatori per la trasmissione. Nelle ultime disposizioni governative è stata ribadita la possibilità di recarsi ai luoghi di culto come spostamento consentito, evitando gli assembramenti e mantenendo le distanze di sicurezza. In vista della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio, la Segreteria Generale della CEI sta lavorando a contatto con le Istituzioni governative, per definire un percorso meno condizionato all’accesso e alle celebrazioni liturgiche per i fedeli.

Fino a quella data ed in attesa di nuove norme ci si attenga a quanto disposto nei precedenti decreti. Sono rinviate a data da destinarsi le celebrazioni sacramentali in presenza del popolo (battesimi, confermazioni, prime comunioni, matrimoni, ordinazioni diaconali e presbiterali) e le altre manifestazioni pubbliche di pietà popolare.

Anche se la pandemia non è ancora conclusa e continua a richiedere un grande senso di responsabilità, siamo chiamati a guardare al futuro alla luce del Mistero pasquale, animati dalla speranza cristiana.

Non cerchiamo tra i morti, colui che è il Vivente. Siamo certi che la vittoria di Cristo risorto è la nostra e chiediamo al Padre ricco di misericordia di “essere rinnovati nello Spirito per rinascere nella luce del Signore Risorto”.  Saluto e benedico con affetto Voi e le Comunità affidate alla Vostra cura pastorale.