Cari fratelli e sorelle, cari confratelli, ci prepariamo a vivere l’ultima settimana di Quaresima, ancora profondamente segnati da continue morti e sofferenze. Anche noi, come Marta e Maria, vogliamo credere che Gesù è la risurrezione e la vita e intravedere nell’uscita di Lazzaro dal sepolcro un cammino di vita rinnovato, la nostra risurrezione. Nelle scorse settimane abbiamo contemplato e pregato il Crocifisso di S. Luca, in famiglia, davanti ai nostri Crocifissi di casa, in chiesa. Abbiamo poi, contemplato e pregato Gesù realmente presente nell’Eucaristia, attraverso la memoria del Miracolo Eucaristico di Ferrara. In quest’ultima settimana di Quaresima vogliamo andare alla scuola di Maria, patrona della nostra Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, che può contare sulla sua protezione invocandola come “Madonna del popolo”, venerata nel Santuario dell’Aula Regia di Comacchio, e “Madonna delle Grazie”, venerata nella Cattedrale di Ferrara. La Madonna del Popolo fu incoronata proprio 400 anni fa e, in diversi tragici momenti della vita della città e Diocesi di Comacchio, come la peste del 1855, vide affidarsi alla sua intercessione materna l’intera popolazione. Anche la Madonna delle Grazie, la cui immagine è già testimoniata nel 1450, incoronata nel 1779, ha accompagnato la città e l’Arcidiocesi di Ferrara nei difficili tornanti della sua storia religiosa e sociale – come nel terremoto del 1570 e del 2012 o nei conflitti bellici. A questa duplice intercessione mariana la Diocesi di Ferrara-Comacchio oggi vuole affidarsi, come anche guardare con fede ad altre presenze di culto mariano in tante parrocchie (penso, in città, alla Madonna del Salice di S. Giorgio, alla Madonna della Misericordia di S. Francesca Romana, alla Madonna delle Grazie di S. Stefano, al S. Cuore di Maria della Sacra Famiglia, alla Madonna di Lourdes di S. Gregorio, alla Madonna della Visitazione alla Madonnina, alla Madonna del Perpetuo Soccorso nell’omonima parrocchia; e nel territorio diocesano, alla Madonna della Pioppa di Ospitale di Bondeno e alla Madonna della Misericordia di Rimini a Bondeno; alla Madonna del Poggetto di S. Egidio, alla Madonna delle Grazie di Denore, alla Madonna della Galvana di Berra, alla Madonna della Corba di Massafiscaglia). Il silenzio e le parole di Maria nei Vangeli ispirano i silenzi e le parole di questo nostro tempo. Il dolore della Madre, lungo la Via Crucis, sotto il crocifisso e nella deposizione, così straordinariamente rappresentata nel compianto del Mazzoni – della nostra chiesa di San Michele del Gesù – accompagnano il nostro dolore per la malattia e la morte di tante persone, anche a noi care. La tomba vuota contemplata da Maria, e le apparizioni del Risorto a Lei e ai discepoli, sostengono la nostra fede e la nostra speranza: dei bambini e dei ragazzi, dei giovani e degli adulti, degli anziani, dei laici e dei consacrati, dei presbiteri e dei diaconi.
Guardando a Lei, e confidando nella sua intercessione presso il Figlio, vi invito Giovedì 2 aprile a recitare il Rosario in famiglia, per una preghiera unanime a Maria “Madonna del Popolo” e “Madonna delle Grazie”, e a recitare alle ore 12, accompagnati dal suono delle campane, l’Atto di affidamento a “Maria, Madonna del Popolo in Aula Regia”, pubblicato nella Lettera Pastorale per l’anno 2019-2020:
Atto di affidamento a Maria, Madonna del Popolo nell’Aula Regia
O Maria, Madonna del popolo nell’Aula Regia, ci rivolgiamo a Te, Vergine e Madre, nell’anno a ricordo della tua Incoronazione:
benedici e proteggi queste terre del Delta, antiche e nuove, segno e frutto del lavoro e della fatica dell’uomo, luogo di incontro di persone e famiglie provenienti da luoghi diversi, perché non cessino di essere casa e luogo di ospitalità fraterna;
benedici e proteggi, o Madre e Sposa, le nostre famiglie, felici e ferite, di sposi e genitori giovani e di anziani, con i figli e senza figli, i nonni, perché diventino “come una Chiesa domestica”;
benedici e proteggi, o Madre di Cana, chi sceglie di prepararsi al matrimonio cristiano ed è alla ricerca di una casa, di un lavoro che non sia precario, di una libertà responsabile, perché cresca nella fedeltà e nel dono;
benedici e proteggi, Donna della Visitazione e del servizio, chi, genitore, operatore sanitario e sociale, volontario cura la vita nel momento del suo concepimento, della sua nascita, della sua sofferenza e della sua conclusione, perché siano servitori della nuova generazione;
benedici e proteggi, o Donna del sì, chi è in cammino, alla ricerca della propria vocazione laicale, di vita consacrata o al ministero diaconale e presbiterale, perché sia capace di obbedienza come Te;
benedici e proteggi, o Madre delle Grazie, le città e i paesi della nostra Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, che vivono il disagio dello spopolamento, di una nuova unità da ricercare, perché non si chiudano al bene comune;
benedici e proteggi, o Madre della Via Crucis, chi è malato, chi ha scoperto la malattia, chi è vittima di violenze, chi si prepara alla morte, i genitori segnati profondamente dalla morte improvvisa di un figlio, perché non perdano la speranza;
benedici e proteggi, o Vergine del creato, i nostri Lidi, luogo di riposo e di vacanza, perchè una salvaguardia del creato necessaria, ma non facile, li conservino e valorizzino per il bene di tutti.
Dio Padre, per i meriti di suo Figlio e per l’azione dello Spirito Santo, in compagnia di Maria, Madonna del Popolo nell’Aula Regia, Vergine e Madre, ci accompagni nel cammino della vita di ogni giorno verso l’incontro con Lui, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
L’intercessione dei nostri Santi: Triduo al Beato Carlo d’Asburgo-Este
In tempi di sofferenza e di speranza, come gli attuali, la fede ci invita anche a confidare nella intercessione e nella comunione dei Santi. I Santi sono i nostri Patroni, sono coloro che nelle nostre chiese ci accompagnano a guardare al Signore, presente nell’Eucarestia, sono le figure a cui è legato il nostro nome. Ogni Santo ha una storia di fede, speranza e carità originale, spesso legata alla contemplazione e all’azione, alla preghiera e alla carità, all’amore ai poveri e alla prossimità ai sofferenti. Al termine del Triduo di preghiera mariano, accogliendo l’iniziativa della Gebetsliga e del Monastero benedettino di S. Antonio Abate, l’Arcidiocesi invita a un altro Triduo di preghiera, al Beato della Casa d’Este, Carlo D’Asburgo-Este. Il Beato Carlo, nel periodo della prima guerra mondiale, oltre che lavorare per la ricerca della pace e per alleviare le sofferenze del conflitto, in fedeltà al Papa e contro gli interessi economici e politici di alcuni potenti, ha saputo leggere in ogni situazione della propria vita la volontà del Signore, accettando la morte per polmonite fulminante con fede e in unione con Dio, per il suo popolo, lontano dalla sua terra, in esilio, con accanto una moglie incinta all’ottavo mese, a cui confiderà: “Ho sempre cercato di conoscere la volontà di Dio e di eseguirla nel modo perfetto”. Il Triduo di preghiera al Beato Carlo D’Asburgo-Este sarà celebrato da lunedì 30 marzo a mercoledì 1 aprile, giorno della nascita al cielo del Beato. Il sussidio e la preghiera al Beato Carlo sarà disponibile sul sito dell’Arcidiocesi.
“Abbracciare la Croce” come la serva di Dio Laura Vincenzi
Sabato 4 aprile sarà l’anniversario della morte della Serva di Dio Laura Vincenzi. Contrariamente a quanto accade per i Beati e i Santi, nel caso di Laura non è possibile una celebrazione di preghiera pubblica, ma per i soci dell’Azione Cattolica e per tutti coloro che coltivano l’affetto per questa figura, è possibile rivolgere una preghiera, anche per chiedere, a Lei, – una giovane che ha vissuto con fede la sofferenza, abbracciando la Croce – la grazia di saper leggere con la stessa fede questi momenti di sofferenza e di malattia che segnano profondamente la vita personale e sociale, e la grazia della guarigione per un malato di nostra conoscenza. Ci confortano, infatti, le parole rivolte al suo fidanzato in una lettera: “Io continuerò ad essere viva, ad amarti, ad interpellarti, a pregare per te”. L’Azione Cattolica Diocesana di Ferrara ha preparato un breve testo per la preghiera personale e familiare, disponibile sul sito dell’Arcidiocesi.