Mons. Perego: la festa del Miracolo Eucaristico nel tempo della prova

Mons. Perego: la festa del Miracolo Eucaristico nel tempo della prova

Continuiamo a vivere un tempo quaresimale di sofferenza e di privazione, una nuova primavera da guardare con gli occhi della fede. La fede dalla creatura, limitata e peccatrice, guarda al Creatore Padre e misericordioso; la fede riconosce ‘i segni dei tempi’, nella straordinaria opera professionale e di carità di operatori sanitari, operai, negozianti, volontari, sacerdoti; la fede riconosce nei sacramenti, in particolare della Riconciliazione e dell’Eucaristia – i santi segni, i misteri, la realtà della presenza del Signore. Il 28 marzo ricorre l’anniversario del Miracolo Eucaristico di Ferrara, custodito nella cappella della Basilica-Santuario di S. Maria in Vado. Sono passati 849 anni da quel giorno di Pasqua, il 28 marzo 1171, quando durante la Messa presieduta da Padre Pietro da Verona, canonico regolare portuense, nell’atto di spezzare l’Ostia consacrata, sgorgava un fiotto di sangue che bagnava la volta della cappella. Il prossimo anno celebreremo solennemente gli 850 anni di questo straordinario dono e segno della presenza reale del Signore nella vita della nostra Chiesa, testimoniato da molte fonti e noto come il Miracolo Eucaristico di Ferrara. L’Eucaristia, Pane di vita, è nutrimento della nostra vita cristiana, ma anche luogo della crescita della Chiesa: “la Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa”. Il teologo Henri De Lubac ci ha ricordato questa verità antica nella sua famosa opera intitolata “Corpus mysticum”: questo titolo proprio dell’Eucaristia è diventato anche un nome della Chiesa. Se l’Eucaristia è il sacramento della morte e della risurrezione del Signore è anche il sacramento della passione e risurrezione della Chiesa, di tutti i suoi membri.

In questo tempo, celebrando l’Eucaristia come sacrificio, la Chiesa soffre, patisce con il Signore, per la malattia, la sofferenza, il disagio, la morte; al tempo stesso, la Chiesa, celebrando l’Eucaristia, farmaco d’immortalità, vive oggi la speranza della risurrezione. Sacrificio, dono, memoriale, farmaco d’immortalità l’Eucaristia attraversa la storia e aiuta a leggerla con gli occhi della fede. Guardando all’Eucaristia, che ha lasciato in Ferrara un segno concreto corporale e spirituale, vogliamo vivere in questa settimana un Triduo di preghiera il 27, 28, 29 marzo. E’ una preghiera per la nostra Chiesa ferita e privata dalla partecipazione dei fedeli all’ Eucaristia per un male che colpisce gli incontri, i legami, gli affetti. E’ una preghiera per i malati, perché ritrovino presto la guarigione. E’ una preghiera per i medici e gli operatori sanitari che toccano con mano, ogni giorno, con ammirevole dedizione, la sofferenza e anche il limite della scienza oggi. Una preghiera per e con le nostre famiglie, segnate da un’incertezza grave. La preghiera al Prodigioso Sangue di Cristo potrà essere fatta personalmente a casa, in famiglia, nella visita individuale al Ss. Sacramento in chiesa.

La nostra preghiera potrà essere “mia e vostra” insieme, dalla Basilica-Santuario del Prodigioso Sangue e dalle nostre case, venerdì 27 marzo, quando, a porte chiuse, compirò il pio esercizio della Via Crucis in S. Maria in Vado e domenica 29 marzo, quando celebrerò la S. Messa, sempre a porte chiuse, dal Santuario del Miracolo Eucaristico nella Basilica di S. Maria in Vado. Sarà un modo concreto di ‘fare chiesa’ a partire dall’Eucaristia, “sacramento della fede, banchetto di comunione fraterna che è pregustazione del convito celeste” (G.S. 38). Sarà un modo per costruire fraternità, essere “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32), in questo tempo di lontananza e di sofferenza, per testimoniare la nostra speranza.