Nel segno della preghiera e della carità

Nel segno della preghiera e della carità

Lo scorso 22 marzo, la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, tramite una nota, manifestava la disponibilità di tutta la Chiesa italiana a gesti di “responsabilità” e “prossimità” in questo tempo di prova e difficoltà che la popolazione sta attraversando. In tal senso, anche l’Arcidiocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela ha cercato di offrire l’immagine “di una Chiesa viva, credente, presente, testimone e solidale con il dramma che colpisce tutti” e di farlo “con la sua prossimità, la sua preghiera, la sua carità”. Si collocano nel solco della “prossimità” i messaggi dell’Arcivescovo rivolti ai fedeli dell’Arcidiocesi (dopo la promulgazione del primo DPCM, il 10.03.2020), ai presbiteri (l’11.03.2020), ai detenuti e agli operatori del carcere (l’11.03.2020).

Nell’ambito della preghiera non sono mancati momenti celebrativi e occasioni di riflessione, presieduti dall’Arcivescovo o dal Vescovo Ausiliare e diffusi attraverso i mezzi di comunicazione sociale: così le celebrazioni eucaristiche quotidiane dal Monastero di Montevergine, la preghiera della Via Crucis del venerdì, il commento al vangelo domenicale, l’affidamento alla Madonna della Lettera che sarà compiuto domani 25 marzo.

Insieme a tutto questo, l’Arcidiocesi continua a voler farsi vicina al disagio e alla sofferenza dei più bisognosi attraverso gesti concreti di carità. Prosegue senza sosta, infatti, l’attività della Caritas diocesana, che in questo periodo ha intensificato il servizio: continua, quindi, l’attività ordinaria dei centri di ascolto ma si offre assistenza alle situazioni di particolare disagio anche attraverso la rete delle parrocchie. Una struttura di accoglienza è stata messa a disposizione di medici e infermieri del Policlinico Universitario e, tramite il Nucleo Diocesano di Protezione Civile, sono state avviate attività di prevenzione e informazione ai cittadini.

Un ulteriore sostegno, in questi ultimi giorni, è stato rivolto anche alle strutture sanitarie locali. Comprendendo perfettamente lo stato di necessità, l’Arcidiocesi ha voluto garantire quattro ventilatori alle strutture ospedaliere Papardo e S. Camillo di Messina, all’ospedale di Lipari e al Cutroni-Zodda di Barcellona P.G. Un ulteriore ventilatore è stato offerto, per il tramite dell’Arcidiocesi, da un benefattore anonimo. Vari dispositivi di protezione individuali sono stati invece reperiti per il Policlinico Universitario di Messina e l’ospedale S. Vincenzo di Taormina.

Si tratta di un segno concreto di vicinanza a medici, infermieri, operatori sanitari e volontari che, in questi giorni, stanno testimoniando con abnegazione tanta generosità e solidarietà verso i più bisognosi di cure.