Il Segretario Generale della CEI ha scritto alle 20.44, segnalando che nel pomeriggio di oggi, sabato 2 maggio 2020, la Segreteria Generale è stata invitata dal Presidente del Consiglio a partecipare a Palazzo Chigi a un incontro, in cui sono intervenuti i membri del Comitato Tecnico-Scientifico. Nell’occasione è stata fatta presente “l’oggettiva complessità per le parrocchie” di dotarsi degli strumenti necessari per la rilevazione della temperatura corporea, al momento tra l’altro difficilmente reperibili sul mercato, che nelle indicazioni di giovedì scorso, 30 aprile 2020, erano stati perentoriamente posti come condizione necessaria per la partecipazione alla celebrazione.
Il confronto ha fatto sì che venisse accolta la richiesta di superare la relativa indicazione.
Da lunedì 4 maggio 2020, sono dunque consentite “le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino ad un massimo di 15 persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
I parroci sensibilizzino “i fedeli a porre la massima responsabilità per non esporre sé stessi e altri a eventuali contagi”, facendo “l’esplicita richiesta di rimanere a casa a quanti presentano una temperatura corporea oltre i 37,5 °C, di non accedere alla chiesa e di non partecipare alle celebrazioni esequiali in presenza di sintomi di influenza o quando vi sia stato contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti”.
Al momento della distribuzione della Comunione Eucaristica, il ministro innanzitutto si disinfetti accuratamente le mani con disinfettante alcolico, indossi la mascherina, distribuisca la Comunione evitando che i fedeli si muovano dal posto, si disinfetti nuovamente le mani col disinfettante alcolico, tolga la mascherina e proceda alla purificazione dei vasi sacri.