Il Protocollo 5977 del Ministero dell’Interno, indirizzato al Segretario Generale della CE! Mons. Stefano Russo, che tratta delle “Modalità di svolgimento delle processioni religiose” costituisce un’apertura verso quel ritorno alla ‘normalità’ che tutti ci auguriamo possa avvenire al più presto. Il passaggio del Protocollo che direttamente ci interessa sulle misure da adottare, così afferma: “Il CTS richiama anche per i riti religiosi che prevedono una processione all’esterno di strutture ecclesiastiche e luoghi di culto -ferme restando l’adozione delle misure relative al distanziamento fisico, all’uso delle mascherine ed all’osservanza della corretta ‘etichetta respiratoria’ e delle altre misure igienico-sanitarie come il lavaggio frequente della mani- il rigoroso rispetto delle misure precauzionali alfine di evitare ogni tipo di aggregazione o assembramento dei fedeli”. C’è poi un ulteriore passaggio riguardante la fattibilità e le responsabilità “il CTS ritiene che, ferme restando le raccomandazioni predette, la loro fattibilità ed applicazione debba avvenire sotto la diretta responsabilità delle autorità sanitarie, civili e religiose “. In considerazione di queste prescrizioni, dove si afferma che bisogna rispettarle rigorosamente, delegando alle autorità sanitarie, civili e religiose la fattibilità’ e la ‘responsabilità’ dell’applicazione, risulta che, nel rispetto di queste indicazioni, non è possibile, di fatto, fare le processioni così come si svolgono da noi, fino a quando non cambieranno le disposizioni. Pertanto stabiliamo che fino al 31 Ottobre dell’anno in corso non si facciano e non si rimandino ad altra data le processioni che si dovevano svolgere in questo periodo. Questa impossibilità di fare le processioni, che sicuramente viene a sconvolgere le consolidate tradizioni ed appuntamenti non ci impedisce, però, di esprimere, con una spiritualità più intensa e profonda, e con impegni di operosa carità verso chi maggiormente è stato danneggiato da questa pandemia, tutta la nostra fede e gioiosa devozione. Trasformiamo, allora, questo impedimento in opportunità, perché, come credenti e devoti, possiamo dare una chiara testimonianza di santità e del vero spirito di fede e di carità che anima le nostre processioni. Mentre aspettiamo di poterci esprimere anche con le manifestazioni pubbliche, annunciamo a tutti la forza rinnovatrice della Pasqua del Signore, così come la troviamo nella vita della Vergine Maira e dei Santi. Certi che pure questo ci aiuterà a camminare nelle vie del Signore, facciamoci compagni dei fratelli che sono in difficoltà, perché possiamo essere il popolo santo di Dio che non trascura e non lascia indietro nessuno. Vicino a ciascuno di voi vi giunga tutto il mio sostegno ed il mio incoraggiamento per guardare avanti con fiducia, perché chi spera nel Signore non resta mai deluso.
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