“La comunità cristiana non può tacere di fronte alle difficoltà reali della scuola paritaria pressocché dimenticata dalle istituzioni”. Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Lecce, mons. Michele Seccia, presidente della Commissione pastorale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università della Conferenza episcopale pugliese “Un numero sempre più in aumento di scuole dell’infanzia pugliesi a gestione no profit – ha proseguito l’arcivescovo di Lecce -, di cui la gran parte di ispirazione cattolica, difficilmente riaprirà le porte il prossimo settembre alle oltre 15mila famiglie della regione che fino ad oggi hanno scelto la scuola paritaria per l’educazione dei propri figli”. “L’emergenza sanitaria – ha aggiunto Seccia – che ormai si è trasformata in emergenza sociale (ma anche frutto di discutibili indirizzi politici per nulla lungimiranti) ha ancor di più compromesso per i genitori la libertà di scegliere il percorso d’istruzione e di formazione umana e civica da offrire ai propri bambini. L’incertezza economica causata dalla pandemia ha provocato il mancato incasso delle rette scolastiche da parte delle scuole dell’infanzia paritarie per cui diversi gestori sono orientati alla chiusura definitiva. Scelte di tale gravità causerebbero numerose e ulteriori gravi conseguenze in termini di servizi essenziali ai cittadini nonché di natura occupazionale ed inevitabili ulteriori costi per le casse regionali e comunali. Avranno lo Stato e le Regioni la capacità strutturale di offrire un servizio adeguato alle centinaia di migliaia di famiglie sul territorio nazionale se scomparissero le scuole dell’infanzia paritarie? È la domanda che un pastore accorto e previdente si deve porre e che a maggior ragione dovrebbe ‘tormentare’ la politica a ogni livello, specie in un momento storico così imprevedibilmente complicato nel quale il bene comune dovrebbe essere l’unica stella polare a guidare le decisioni nei Palazzi”. “So bene – ha concluso mons. Seccia – che lo scorso 18 giugno, la Conferenza unificata delle Regioni ha approvato lo schema di decreto del riparto regionale del Fondo Nazionale per il Sistema Integrato 0/6 e che lo stesso fondo assegna alla Regione Puglia la somma di 18,5 milioni di euro a cui va aggiunta la compartecipazione regionale. Le scuole dell’infanzia paritarie pugliesi non possono accontentarsi delle briciole, non bastano più. E nemmeno gli innumerevoli sacrifici di istituti religiosi, di cooperative e associazioni saranno più sufficienti a invertire la rotta di una chiusura di massa. Mi unisco pertanto alle richieste giunte da più parti alla Regione Puglia in queste settimane affinché alle nostre scuole dell’infanzia paritarie no profit, a valere sul fondo nazionale del D. Lgs. 65/17, venga assegnato per l’a.s. 2020/21 un contributo non inferiore a 6 milioni di euro da ripartire per ogni bambino frequentante, allo scopo di limitare l’inevitabile aumento dei costi a carico delle famiglie e scongiurare le probabili chiusure”.
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