“Egli entrò per rimanere con loro”: un Sussidio per celebrare in famiglia la Settimana Santa

“Egli entrò per rimanere con loro”: un Sussidio per celebrare in famiglia la Settimana Santa

“Egli entrò per rimanere con loro” è il titolo del Sussidio, curato dall’Ufficio liturgico della diocesi di Jesi, per celebrare in famiglia la Settimana Santa.
Si tratta, spiega il vescovo Gerardo Rocconi, di “un aiuto a vivere la Settimana Santa per arrivare, poi, nella notte fra il Sabato Santo e la Domenica di Resurrezione a gridare dentro casa o a gridare dalla finestra: Alleluia! È Risorto! Sì, perché la nostra vita, la vita di tutti, è custodita ed è custodita anche la vita di coloro che, in migliaia, in questi ultimi giorni se ne sono andati da questo mondo”. “Tutti – confida nell’introduzione – abbiamo in cuore la stessa sofferenza e stiamo dicendo al Signore: Quando finisce? Fino a quando, Signore? Non so cosa accadrà. So solo che è forte la tentazione del sentirci abbandonati, anche dal Signore. Ammettiamolo: è la tentazione di tutti. No, fratelli miei. Non cadiamoci, non assecondiamola questa tentazione. È quello che vuole il divisore, il maligno. Vuole rompere questa certezza che siamo del Signore e al Signore apparteniamo. Vuole dirci: Ecco! Cosa fa il tuo Dio per te? Niente, perché lui non esiste. Non c’è, non ti difende, non ha vinto. Il suo Figlio, che non esiste, non è risorto. E se per caso ci fosse, è anche peggio, perché è un incapace. Carissimi, perdonate questo linguaggio, ma non possiamo nascondere che questa è la tentazione”.
Ma, assicura, “non è così, credetelo. Non è così. Il Signore è il vincitore e ha vinto dopo i giorni bui della sua passione e
morte. Ma proprio per questo, per quella croce e quella morte, Gesù ha vinto ed è diventato il Signore. Ce lo dice ancora san
Paolo in Fil 2, 9-11. In questi giorni, pertanto, siamo chiamati a riscoprire la fecondità della croce di Gesù, la fecondità della
sua fiducia nel Padre, la fecondità della sua obbedienza e la fecondità del dono di se stesso. In questa durissima Quaresima
siamo stati chiamati a camminare con Gesù. Un cammino dentro di noi per pregare, ascoltare, riscoprire che l’uomo vive
soprattutto per i doni che Dio fa, e che Egli non lascerà mancare, se il nostro cuore è accogliente e non dissipato”.