Una raccolta fondi dalla Diocesi di Colonia, donazioni da Stoccarda, Usa e Cina

Una raccolta fondi dalla Diocesi di Colonia, donazioni da Stoccarda, Usa e Cina

Il Duomo di Colonia fu costruito per ospitare le reliquie dei Re Magi che Federico Barbarossa sottrasse a Milano quando mise a sacco la città. Ora, proprio in nome di quel “bottino di guerra”, che solo molti secoli dopo fu in parte restituito al capoluogo lombardo, la Diocesi tedesca ha avviato una raccolta fondi per aiutare Caritas Ambrosiana a sostenere le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese a causa delle limitazioni imposte per contenere il diffondersi dell’epidemia.

«Da quella vicenda che in un’epoca lontana ci ha divisi si è cementato, al contrario, nei secoli in un legame di amicizia tra le due Chiese che in questi giorni così difficili per la nostra gente si esprime con questo grande gesto di generosità», commenta Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana.

Quella di Colonia non è, per altro, la sola iniziativa solidale che proviene dalla Germania. Anche la Caritas di Stoccarda, che da almeno 20 anni condivide diversi progetti con la Caritas Ambrosiana, sta raccogliendo aiuti da destinare a Milano. Fuori dall’Europa, negli Stati Uniti, anche il Catholic Relief Services (CRS), ha voluto sostenere l’impegno di Caritas Ambrosiana. Contributi che si aggiungono alle 100mila mascherine donate dalla Jinde Charities cinese, giunte mercoledì a Milano.

Un messaggio di incoraggiamento e di stima arriva dal Vaticano. «Sono veri eroi sono coloro che lavorano sul fronte per assistere i poveri e i dimenticati durante la pandemia. La Caritas di Milano rende orgogliosa l’intera famiglia della Caritas», ha scritto in un tweet Andrew Azzopardi, responsabile della Safeguarding Commission per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili della Provincia ecclesiastica maltese e coordinatore della task force voluta da papa Francesco.

I fondi, frutto delle generosità dei tanti amici che la Caritas di Milano ha nel mondo, saranno in particolare destinati ai senzatetto, alle famiglie impoverite dall’emergenza Covid 19 e all’acquisto dei presidi di protezione individuale da destinare ai volontari e operatori impegnati nei servizi di assistenza.

Pacchi viveri a 16.500 famiglie

Come era stato previsto dentro l’emergenza sanitaria è esplosa una crisi sociale che ha colpito la fascia più debole della popolazione.

Dallo scorso 24 febbraio a oggi, gli 8 Empori della Solidarietà, gestiti nel territorio della Diocesi di Milano dalle cooperative promosse da Caritas Ambrosiana, hanno distribuito 5,5 quintali al giorno di generi alimentari. Rispetto al periodo precedente alla crisi, gli aiuti sono in costante aumento e hanno raggiunto alla quinta settimana una crescita giornaliera media del 50%, ancora superiore a quella stimata nel primo periodo.

Nella Diocesi di Milano, inoltre, la consegna dei pacchi viveri ha raggiunto 16.500 famiglie, grazie all’attività di 126 centri di ascolto parrocchiali che sono riusciti a tenere attivo il servizio nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Nella sola città di Milano ricevano la borsa della spesa 2mila famiglie già assistite dai centri di ascolto cittadini.

Per offrire un sostegno ai senza tetto, dall’inizio della crisi sono rimasti aperti i servizi di mensa e di accoglienza notturna: il Refettorio Ambrosiano, il Rifugio Caritas a Milano e Casa Francesco a Gallarate (che ha esteso l’orario anche di giorno). Non hanno mai chiuso i centri di accoglienza per stranieri (come Casa Suraya), le case protette per le vittime di tratta, la casa alloggio Teresa Gabrieli per pazienti affetti da HIV/Aids e le comunità per minori stranieri non accompagnati. Per poter continuare a operare in condizione di sicurezza operatori e volontari hanno bisogno di dispositivi di protezione individuale. Si stima che il fabbisogno soltanto di mascherine chirurgiche per i prossimi 3 mesi sia pari a 600 mila pezzi.

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