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Vescovi pugliesi: giovani e formazione al centro

Nella mattinata di martedì 9 giugno presso il Seminario Regionale di Molfetta si è tenuta la riunione della Conferenza Episcopale Pugliese.

Dopo aver approvato il verbale dell’ultima riunione della conferenza tenutasi a Bitonto il 9 marzo scorso, i Vescovi delle diocesi pugliesi hanno ascoltato una comunicazione del Rettore del Pontificio Seminario Regionale, don Gianni Caliandro, sul cammino formativo della Comunità del Seminario regionale tenendo presente la situazione di emergenza sanitaria. Al termine dell’audizione del Rettore, i Vescovi hanno ringraziato don Donato Liuzzi (presbitero della Diocesi di Conversano – Monopoli) che rientra in Diocesi dopo il servizio educativo svolto in seminario regionale ed hanno provveduto alla nomina di un nuovo educatore nella persona di don Michele Caputo (presbitero dell’Arcidiocesi di Foggia – Bovino).

Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano e Presidente dell’Istituto Pastorale Pugliese, ha presentato ai presuli il progetto formativo “Le parrocchie missionarie per condividere la gioia del Vangelo. Laboratori di formazione pastorale”. Diviso in 3 anni, il progetto prenderà il via nell’estate 2021. Nell’estate 2020, invece, sarà l’equipe responsabile del progetto aiutata da alcuni esperti – quest’anno sono invitati il catecheta Enzo Biemmi ed il teologo Vito Mignozzi – a vivere a Santa Cesarea Terme un momento chiamato simbolicamente “anno zero” in cui mettersi in gioco sperimentando su se stessi le dinamiche formative da proporre agli operatori pastorali che parteciperanno alla proposta formativa.

Il Servizio Regionale per la Pastorale Giovanile ha sentito la necessità di accogliere le istanze provenienti dalle realtà ecclesiali pugliesi che, a vario titolo, si occupano della cura pastorale dei più piccoli e giovani. “Apriamo per ferie” – ha affermato Mons. Leonardo D’Ascenzo, Arcivescovo di Trani – Barletta – Bisceglie e Vescovo delegato per la pastorale giovanile – è il frutto di questo lavoro condiviso che, nella sua modularità e flessibilità, è affidato alle Chiese locali. Queste liberamente sceglieranno di attuarlo adattandolo al proprio territorio. Non si tratta di fare delle attività, scrivere un sussidio o erogare solo un servizio ma rispondere alla nostra vocazione educativa che non è per addetti ai lavori ma è prerogativa di tutta la Chiesa.  Siamo sicuri che annunciare il Vangelo anche in questo tempo, con delle modalità diverse da quelle a cui si era abituati, anche con uno sforzo in più… Si può fare!