Domani i vescovi della metropolia di Benevento – mons. Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento; mons. Arturo Aiello, vescovo di Avellino; mons. Domenico Battaglia, vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti; mons. Pasquale Cascio, arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia; mons. Sergio Melillo, vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia; a loro si unisce dom Riccardo Guariglia, abate di Montevergine – saranno ricevuti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale. “I vescovi – si legge in una nota – sono fiduciosi che l’attenzione e le parole di stima che – nell’udienza concessa agli educatori del seminario di Posillipo nel febbraio di quest’anno – il presidente della Repubblica ha avuto per la loro iniziativa (una lettera e un forum per gli amministratori campani, ndr.) e per la promozione di un percorso che veda uniti amministratori delle realtà più fragili del Paese, non cadranno nel vuoto. Essi non pretendono, né intendono sostituirsi a nessuno arrogandosi compiti che non competono loro. Non spetta infatti ad essi formulare progetti di chiara valenza politica, né, ancor meno, programmi”. Piuttosto, in risposta a quello che è il loro compito di “costruire ponti, intendono proporre un metodo che, anche in politica come in economia, tenga fermo il primato della comunione. E il metodo è quello del camminare insieme”, di “fare rete, quindi, gioco di squadra, programmando insieme una politica di sviluppo: se riuscissimo nell’intento, tutti ne trarremo vantaggio; in caso contrario, tutti saremo destinati a perdere”.
I presuli, infatti, “sono convinti che un serio progetto per le aree interne avrebbe ricadute positive, anche sul piano economico, per tutta la Nazione. In un contesto dove i rapporti umani sono più forti e stabili che non nei grandi raggruppamenti urbani o – peggio ancora – nelle aree metropolitane –, risultano infatti più facili anche quei legami di solidarietà che in altri contesti lo Stato deve impegnarsi a garantire (non sempre con efficienza né efficacia) con grosso dispendio economico”. La nota evidenzia: “Nei nostri piccoli Comuni molte persone si prendono cura dei vicini anziani, vigilando su di loro a distanza”; ebbene, “quante persone potrebbero vivere in modo più dignitoso e sereno la propria vecchiaia in questi territori (invece che in tante case di riposo…) e quanto beneficio economico ne trarrebbe lo Stato, se vi fosse un progetto serio per rivitalizzare le nostre terre?”. I vescovi, conclude la nota, “sono convinti che il presidente della Repubblica saprà confortare la loro azione anche con suggerimenti e stimoli affinché essa convinca gli attori dello scenario politico-amministrativo a sperimentare nuove prassi e a praticare finalmente azioni convergenti e, perciò,, produttive per il bene delle comunità”.
Il 13 maggio 2019 i presuli della metropolia beneventana sottoscrissero un documento dal titolo: “Mezzanotte del Mezzogiorno? Lettera agli amministratori”, nel quale mettevano a fuoco il persistente e grave ritardo nello sviluppo delle cosiddette “aree interne”. Rifiutando di aderire alla “rassegnazione” di fronte alla “morte dei propri territori”, i presuli “esortavano ad agire non in maniera disorganica o, ancor peggio, scomposta”, ma con “un progetto strategico di lunga gittata che miri a privilegiare l’interesse comune, il quale solo può consentire il benessere di tutti, singole persone come enti locali”. Un anno fa, dal 24 al 26 giugno, si tenne il primo Forum degli amministratori campani, mentre, il 12 giugno, Papa Francesco aveva scritto, per l’occasione, una lettera all’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca. Copia di questi testi e del programma del Forum è stata consegnata al presidente della Repubblica dall’arcivescovo di Benevento, quando il presidente è intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico, nel capoluogo sannita, il 28 gennaio scorso.