TELECAMERA E CROCE

Mons. Renna: la Pasqua, trionfo sul peccato e sulla morte

Anche quest’anno, nella solennità dell’Epifania del Signore, abbiamo ascoltato le parole della liturgia che ci annunciavano la data del Triduo Santo che culmina nella Pasqua, “centro di tutto l’anno liturgico”. Mai avremmo pensato, il 6 gennaio scorso, che “le vicende del tempo” di questo 2020 ci avrebbero portato a celebrare la Pasqua e l’intera Settimana Santa con una
sobrietà estrema, mai da noi sperimentata, ma certamente non inusuale in altre parti del mondo segnate da guerre, epidemie e catastrofi naturali, né inedita in altre epoche, nelle quali per le stesse cause non si è celebrato il Triduo Santo con la solennità e con la partecipazione che esso richiede. In tutte queste situazioni la fede non è venuta meno, anzi è stata come quella della Vergine Maria nel Sabato Santo, un barlume acceso per custodire la luce, a vantaggio di tutta la Chiesa e dell’intera umanità immerse nel buio.
Seppure in queste circostanze, noi celebreremo e vivremo i misteri della salvezza: sarà una Santa Pasqua anche questa, anzi sarà ancora di più celebrazione della Passione, Morte e Risurrezione del Signore, che si è unito a noi “assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini” e “umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di
croce” (Fil 2, 7-8). L’apostolo Paolo continua “Per questo Dio lo esaltò…” (v. 9): in questo atto di fede noi intravediamo la speranza per noi e per tutta l’umanità del trionfo sul peccato e sulla morte, e su quel morbo che sta mietendo vittime su tutto il pianeta.
Sarà un Triduo Pasquale caratterizzato dalla celebrazione della liturgia nelle sole Cattedrali e parrocchie, a porte chiuse, secondo le disposizioni della Congregazione per il Culto Divino (del 19 e 25 marzo u.s.) e gli Orientamenti della Cei per la Settimana Santa (25 marzo u.s.). Sarà un anno in cui non potremo accostarci al Sacramento della Riconciliazione per
confessare i nostri peccati e ricevere il perdono sacramentale, né ricevere l’Eucaristia, Pane spezzato per la nostra salvezza.
Sarà una Settimana Santa che non vedrà sfilare per le strade delle nostre città e paesi le tradizionali processioni che ci invitano a contemplare il mistero della Passione e Morte del Signore Gesù e i dolori della Beata Vergine Maria.
Ma la grazia del Signore ci raggiungerà nelle nostre case e richiederà da noi una scelta di fede più forte e coerente, personale e familiare. Per chi crede, “tutto è grazia” (S. Teresa di Lisieux), perché il Signore “ha bisogno di uomini che sappiano servirsi di ogni cosa per il fine migliore” (D. Bonhoeffer).
Pertanto, vi comunico che oggi ho dato le seguenti disposizioni, a norma di quanto disposto dalla Congregazione per il Culto Divino e dalla CEI:
a) i presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo;
b) la Messa crismale viene trasferita ad altra data;
c) il Triduo sarà celebrato solo in Cattedrale e nelle chiese parrocchiali;
d) saranno ammessi alla celebrazione, oltre al diacono, solo un lettore, un accolito, l’organista, il cantore, due operatori nelle chiese in cui c’è la diretta streaming;
e) le processioni del Venerdì Santo sono rimandate al giorno 14 settembre p.v., festa della Esaltazione della Croce;
f) i fedeli vivranno il Triduo nella loro chiesa domestica che è la casa, con la preghiera della Liturgia delle Ore (soprattutto Lodi e Vespri), la lettura del Vangelo del giorno, il Santo Rosario, i pii esercizi della Via Crucis e della Via Matris, con la preghiera e benedizione della mensa nel giorno di Pasqua. Sarà loro possibile collegarsi via streaming con le celebrazioni delle loro parrocchie, laddove questo collegamento è realizzabile. I media della CEI – a partire da TV2000 e dal Circuito radiofonico InBlu – copriranno tutte le celebrazioni presiedute dal Santo Padre;
g) non saranno benedette le palme da distribuire, né l’acqua per benedire la mensa il giorno di Pasqua; tale lodevole rito domestico, quanto mai necessario in questo tempo, può essere fatto anche senza l’acqua santa;
h) nelle chiese si celebrerà a porte chiuse e la sera del Giovedì Santo rimarranno chiuse, per evitare assembramenti di persone: ciascuno pregherà da casa propria, anche con l’aiuto dei mezzi di comunicazione;
i) attingendo dal sito https://chiciseparera.chiesacattolica.it/o grazie ai vostri parroci, potrete avere dei testi che vi aiutino alla preghiera in famiglia;
j) per quanto riguarda il perdono dei peccati anche gravi, tutti potranno recitare una preghiera di pentimento (il Confesso, l’atto di dolore, l’invocazione Agnello di Dio che togli i peccati del mondo), manifestando dolore per i propri peccati con un atto interiore di contrizione e promettendo di confessarsi quanto prima sarà possibile (a norma di quanto prescritto dalla Congregazione per la Dottrina delle Fede, Nota del 25 novembre 1989 e insegnato nel Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1452).
Le celebrazioni della Settimana Santa, in tutta la Diocesi, si terranno nei seguenti orari:
– Domenica delle Palme: S. Messa alle ore 11.00;
– Mercoledì Santo: Vespri dalla Cattedrale, con saluto del Vescovo a tutta la Diocesi alle ore 19.00;
– Giovedì Santo: Ufficio delle Letture e Lodi alle ore 9.00 – Messa della Cena del Signore alle ore 19.00;
– Venerdì Santo: Ufficio delle Letture e Lodi alle ore 9.00 – Liturgia della Passione: ore 15.00 – Via Crucis diocesana (trasmessa dalla chiesa Parrocchiale dell’Addolorata in Cerignola) alle ore 19.00;
– Sabato Santo: Ufficio delle Letture e Lodi alle ore 9.00 – Ora della Madre alle ore 10.00 (trasmessa dalla Parrocchia Sant’Antonio in Cerignola) Veglia pasquale alle ore 20.00;
– S. Messa della Domenica di Risurrezione alle ore 11.00.
Tutte le celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming dalla Cattedrale (pagina di Facebook: Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano), così come la via Crucis dalla Parrocchia della B.V.M. Addolorata e l’Ora della Madre dalla Parrocchia di Sant’ Antonio.
Sono rimandate le celebrazioni dei Battesimi (salvo pericolo di vita), delle Prime Comunioni e delle Cresime. I matrimoni di per sé non sono vietati, ma si possono celebrare solo con la presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni.
Vi invito a celebrare la Pasqua rinnovandovi interiormente, con le parole di San Paolo che oggi risuonano quanto mai vere, perché non avremo che il nostro cuore come altare per offrire “sacrifici graditi” al Signore: “Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1 Cor 5,8).