Il card. Sepe ai sacerdoti: siate servitori, amici e compagni di viaggio del popolo santo

Il card. Sepe ai sacerdoti: siate servitori, amici e compagni di viaggio del popolo santo

Celebriamo la solenne “Messa Crismale” fuori dal suo contesto liturgico della Settimana Santa perché ci troviamo ancora in “quarantena” a causa del coronavirus che ci obbliga a limitare la partecipazione di tanti sacerdoti, religiose e fedeli laici ad una cerimonia che costituisce uno dei momenti liturgici più significativi della nostra fede.

Ma noi non ci facciamo fermare da nessun “virus” perché, attraverso la celebrazione dei misteri liturgici , Cristo si rende presente in mezzo a noi e continua la sua opera di salvezza come Colui che ha vinto la morte e ci offre la Sua Risurrezione come via sicura per unirci al Dio della vita. Per questo il Verbo si è incarnato ed è venuto ad abitare in mezzo a noi; per questo, ha fondato e ha sposato la Chiesa perché continuasse ad essere sacramento universale di salvezza.

“Lo spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunziare ai poveri il lieto annunzio”. Questa profezia di Isaia si attua in Gesù di Nazareth e diviene la prima dichiarazione messianica del Cristo, che è l’Unto, il Messia inviato dal Padre al suo popolo sofferente.

Tutto ciò Cristo ha trasmesso alla sua Chiesa attraverso gli Apostoli e i suoi successori. Così, nel giorno della nostra ordinazione sacerdotale, abbiamo ricevuto un dono e la missione di andare nel mondo per continuare l’opera di salvezza. È questa la nostra “identità”; è questo il senso vero delle promesse che abbiamo fatto nel giorno della nostra ordinazione presbiterale e che tra poco rinnoveremo.

Cari Sacerdoti, conosco il vostro spirito di servizio, il vostro ardore sacerdotale, la vostra donazione totale ai fratelli. Non perdete mai il vostro fervore spirituale; conservate sempre la dolce e confortante gioia di essere sacerdoti. Di fronte alle angustie e alle speranze del mondo attuale, non sentitevi mai tristi e scoraggiati, ma siate ministri del Vangelo, irradiate fiducia e fervore, avendo per primi ricevuto in voi la gioia di Cristo. Accettate di mettere in gioco, ogni giorno, la vostra vita affinché il Regno sia annunziato e la Chiesa  sia impiantata nel cuore del mondo (cfr S. Paolo VI). Siate fermi e coraggiosi di fronte alle difficoltà; siate presbiteri pieni di amore e di misericordia soprattutto verso i più poveri di questa nostra terra benedetta in questo momento particolarmente delicato e difficile.

Prendetevi cura con amore e passione del gregge a voi affidato e uscite per andare in cerca dei più lontani e abbandonati; siate servitori umili e attenti alle necessità degli emarginati; promotori della carità e della cultura della solidarietà, pronti ad andare per le strade delle nostre città e nelle diverse periferie della vita di tanti nostri fratelli e sorelle, riconoscendo in ogni persona la dignità di figli di Dio a imitazione del Signore Gesù che si è fatto vicino e compagno di tutti con la sua misericordia.

Configurati al cuore del Buon Pastore, docili alle mozioni dello Spirito, abbiate sempre una profonda esperienza di Dio; vivete nell’intimità con il Signore Gesù, Sommo e Unico Sacerdote; nutritevi della Parola di Dio, dell’Eucaristia e della preghiera; siate missionari ardenti, mossi solo dalla carità pastorale verso tutti; vivete con sincerità e gioia la comunione col Vescovo, con i confratelli presbiteri, con i Diaconi, con i Religiosi e le Religiose, con i fratelli laici. Come “guide guidate” da Cristo e dalla Chiesa, siate servitori del vostro gregge, facendovi amici e compagni di viaggio del popolo santo di Dio nel suo difficile peregrinare verso la Pasqua eterna.

Lo Spirito Santo vi riempia del suo Amore, vi sostenga nei vostri propositi, vi consoli nelle vostre fatiche apostoliche.         Maria SS.ma, Madre  di Cristo Salvatore e di tutti i sacerdoti, vi custodisca nel suo cuore, vi protegga col mantello del suo amore materno e vi protegga in ogni momento della vostra vita. Dio Vi benedica e ‘A Maronna V’accumpagna.