L’Arborense: è online il numero 20

L’Arborense: è online il numero 20

Sono sul balcone attonito, davanti a una strada provinciale silenziosa e deserta. Da qualche settimana il solito rumore del traffico ha smesso di rombare nelle nostre finestre e di presentare ronzii assordanti di moto e auto con motori truccati. Un continuo viavai di persone che sembravano non sapere come vivere il giorno e la notte, se non con la macchina e nella macchina. Tra qualche ora, quando il Decreto cesserà di essere attivo, prevedo ripassi un fiume di auto. Chissà se quel rumore dimenticato possa in poco tempo essere nuovamente ingombrante. Eppure il noce sta lì, nel nostro cortile, più vivace e fogliato di sempre. Ha scelto, come ogni anno e come ogni suo simile, di far crescere i propri germogli verso l’alto. Nessun ramo pende, ma tutto sale. In questo tempo abbiamo avuto modo di osservare fiori, alberi e piante dai nostri balconi e ci siamo resi conto che la natura non solo va avanti, ma – quando noi le lasciamo spazio – si rinforza e rinvigorisce. E la nostra vita? Rinvigorisce o si è atrofizzata? Ha avuto un incremento di vita o si è irrimediabilmente bloccata? L’ultimo mio intervento, sul nostro settimanale, ha presentato una domanda. Più di qualcuno mi ha chiesto conto di quell’interrogativo. Il più audace mi ha scritto: Facile porre domande e non dare risposte! Caro amico, è proprio il contrario. È più difficile porre domande (sensate) che dare risposte (scontate). Credo sia doveroso dimorare nell’interrogativo più che nella sicurezza, nel quesito più che nella risposta, nel segno del punto interrogativo più che nella fermezza esclamativo. Cosa avrebbe fatto o detto Gesù? Non lo so! E voi?Vi siete interrogati? Sono davanti al noce che sale, e i germogli hanno superato una casa a due piani. La risposta può essere in chi ha pazienza, tempo, lungimiranza, fortezza, calma a non forzare i tempi, ma attendere che le foglie giovani abbiamo la forza di generare nuovi rami e crescere gradualmente. Il Papa ci ha esortato ad avere pazienza, a rispettare le regole, ad amare la nostra vita e quella degli altri cercando di avere attenzione per le disposizioni ricevute. Penso a Mosè: ogni regola che dava, anche in nome del Signore, era sempre contestata dai benpensanti e da coloro che sanno sempre tutto e meglio. Sappiamo bene, con la critica del testo, che molte regole erano di buon senso, più che di origine direttamente divina. Basti pensare alle norme stringenti per la lebbra, che pur non essendo avvallate dalla scienza, servivano per determinare il contagio minimo. A noi – direbbe Gesù – l’intelligenza pastorale e credente di comprendere quelle prescrizioni e renderle attuali. Cosa direbbe Gesù? Usa l’intelligenza che ti ho dato e sii prudente con le affermazioni impulsive sui social! Il noce cresce in modo proporzionato, tenendo conto delle radici che è riuscito a far penetrare nella terra. In primavera, si rischia di avere molta fronda e poche radici: al primo vento…ciao!

Michele Antonio Corona

SCARICA E LEGGI L’ARBORENSE N.20

 

Di seguito i numeri offerti in omaggio ai lettori