“Vi ho chiamato amici”, così monsignor Giuseppe Giudice si rivolge ai sacerdoti della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno nella Lettera che invia loro per il Giovedì Santo. “Quest’anno – scrive il Vescovo -, il nemico invisibile e silente che sta seminando paura, preoccupazione e lutti, non ci permette di incontrarci per la celebrazione della Messa Crismale che, ogni anno nel mattino del Giovedì Santo, riunisce la Chiesa e in modo speciale i presbiteri intorno al proprio Vescovo”.
“Come avviene per le persone e per le cose – continua -, forse ci accorgiamo della loro preziosità solo quando stiamo per perderle o ci vengono a mancare, aprendo dentro di noi voragini di solitudine e di cocente nostalgia. L’impedimento fisico però non può e non deve diventare aridità spirituale, chiusura narcisistica; per questo motivo, pur relegati per il bene del nostro popolo, voglio raggiungerVi con questo mio scritto per ringraziarVi, incoraggiarVi e benedirVi nel Vostro ministero sacerdotale”.
Dieci pagine attraverso le quali il Pastore della Chiesa in Nocera Inferiore-Sarno esorta il presbiterio ad attingere alla propria riserva escatologica affinché in questo tempo doni “l’olio in piccoli vasi e, con gocce di fede, speranza e carità”, diventando “sempre più ministri di consolazione e di perdono; amici sinceri del nostro mondo che, con simpatia, vanno verso ogni uomo e ogni donna, abitando questa terra dell’Agro e la nostra Chiesa sempre più da amare, affinché per nessuno resti chiusa la porta dell’amicizia con Dio”.