Lutto. Don Quadri, il prete dei migranti

Lutto. Don Quadri, il prete dei migranti

Anche don Giancarlo Quadri è caduto vittima del coronavirus. Se n’è andato a 76 anni un grande prete, un sacerdote da sempre impegnato accanto agli ultimi, con uno spiccato spirito missionario, un’intelligenza culturale verso il grande tema dei migranti. È stato lui che per 18 anni dal 1996 al 2014 ha vissuto in prima linea con i migranti portandoli all’integrazione, al vivere insieme nella comunità cristiana e nella società. Un precursore della Chiesa dalle genti.
Chiamato dal cardinale Martini a organizzare la pastorale dei migranti, in una Milano che cambiava pelle, ha fatto sistemare la chiesa di Santo Stefano, rendendola il punto di riferimento per tutte le comunità straniere, sostenendo le loro cappellanie. Un sacedote per questo amatissimo da sudamericani e filippini, le prime comunità più numerose.
Don Giancarlo aveva festeggiato i suoi 50 anni di Messa a giugno scorso a Vaprio d’Adda e poi a Pero a settembre. Qui era stato 12 anni giovane prete affrontando l’immigrazione interna, dal Sud Italia.
Poi le esperienze come fidei donum in Zambia; in Inghilterra tra i connazionali immigrati; in Marocco e poi in Curia alla pastorale dei migranti. Infine in Belgio, a Bruxelles, nel quartiere di Moullenbec, dove la forte tensione sociale avrebbe portato a essere culla di terroristi protagonisti degli attentati in Europa.
La Diocesi piange un sacerdote che con il suo sorriso, un’ironia intelligente mai offensiva, un impegno senza sosta, ha rappresentato la testimonianza esemplare della migliore tradizione ecclesiale ambrosiana.