Mons. Russo: il Rosario per l’Italia, un segnale di speranza

Mons. Russo: il Rosario per l’Italia, un segnale di speranza

“Continuare a dare un segnale di speranza” in un tempo che “ci chiama a fare di tutto per riedificare la comunità cristiana”. È questo, spiega mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, il significato profondo del momento di preghiera, promosso dalla Chiesa Italiana per giovedì 19 marzo alle 21.
“L’emergenza che stiamo vivendo sta imponendo grandi limitazioni al movimento di tutti gli italiani e questo ha delle conseguenze anche sulla normale vita di fede dei cristiani”, afferma mons. Russo sottolineando tuttavia che “tutto questo non ci ferma, non ci separa dal Signore né ci separa fra di noi”. Un segno concreto sono “i tanti momenti belli di preghiera vissuti sia individualmente nelle proprie case sia come comunità cristiane, a distanza, attraverso i mezzi d comunicazione”.
Ecco allora l’idea, nata come risposta alle richieste di tanti, di “avere un’occasione in cui condividiamo i tempi della preghiera”. “Il 19 marzo, festa di san Giuseppe, potremo trovarci insieme a pregare il Rosario alle ore 21”, ricorda il segretario generale della Cei. “Ci è sembrato particolarmente significativo – rileva – pregare insieme nel giorno di san Giuseppe la cui immagine è legata alla famiglia: oggi tante famiglie vivono con grande fatica questo tempo sia per la presenza di familiari ammalati, colpiti da coronavirus, sia per il fatto di essere limitati nei movimenti e dunque costretti a rimanere a casa”.
Inoltre, aggiunge, la figura di san Giuseppe rimanda “al lavoro e in questo tempo – conclude mons. Russo – una delle crisi che sperimentiamo è proprio quella legata al fatto che molte famiglie sono costrette a lasciare il lavoro e sono preoccupate per questo”.