San Marco. Don Maffeis: non trascurare l’interiorità, la vita spirituale, il cuore

San Marco. Don Maffeis: non trascurare l’interiorità, la vita spirituale, il cuore

“Marco, con il suo Vangelo – che rimane lieto annuncio – ci provoca a non trascurare l’interiorità, la vita spirituale, il cuore, da cui procede tutto il resto: lo sguardo sulla vita, come lo stesso rapporto con gli altri”.

“Non trascurare l’interiorità, la vita spirituale, il cuore, da cui procede tutto il resto: lo sguardo sulla vita, come lo stesso rapporto con gli altri”. È l’insegnamento di San Marco, “l’autore del primo Vangelo, il Vangelo – spiega don Maffeis, sottosegretario della Cei – di chi inizia, di chi comincia l’itinerario per diventare cristiano; il Vangelo che oggi aiuta anche noi a ripensare il cammino interiore, il nostro rapporto personale con il Signore”. Questo rapporto, osserva don Maffeis, è “a volte frenato e impoverito, e conosce i periodi di aridità”.

San Marco, di cui oggi si celebra la festa, “ce ne spiega le ragioni, a partire dal racconto della parabola del seme, mangiato dagli uccelli, calpestato sulla strada, soffocato dalle spine”. “Quante volte – rileva il sottosegretario della Cei – l’affanno della vita, il fatto di essere presi da tante cose, le mille preoccupazioni, fanno sì che la nostra vita interiore più che fiorire sia soffocata o rimanga comunque a livello superficiale, epidermico, esteriore”.

In questa stagione, poi, “i motivi di sofferenza, di paura e ansietà si sono moltiplicati a dismisura”, ammette don Maffeis sottolineando che “abbiamo bisogno di tante cose”. “Chiediamoci con umiltà – è l’invito – cosa sia davvero necessario”.​