Uniti in un unico abbraccio, dall’Italia all’Africa

Uniti in un unico abbraccio, dall’Italia all’Africa

di don Dante Carraro, direttore di Medici Con L’Africa Cuamm

Alle 18 di ogni giornata assistiamo alla comunicazione del bollettino di “guerra”. Certo non ci sono bombe e il peso della guerra non ha eguali, ma i morti sono tantissimi. Un elenco angosciante: tot casi, tot guariti, tot decessi. Dentro ogni numero c’è una storia, una famiglia, un mondo di bene. Il dolore è enorme in questi giorni difficili, ed è grande la vicinanza e la preghiera per i medici, gli infermieri, i preti, le tante persone cadute. I camion militari in fila, carichi di bare, quella sera a Bergamo e i giorni successivi, sono incisi nel nostro animo come una ferita che sanguina.
Assieme allo strazio è tanto anche il bene ricevuto. Esempi luminosi. Come gli operatori sanitari che si stanno spendendo senza risparmiarsi, 24 ore su 24, con infinita generosità, a rischio della vita, spesso con equipaggiamenti scarsi. Molti di questi sono amici carissimi che hanno dedicato anni di servizio in Africa e che ora sono inseriti nel nostro sistema sanitario, medici di base e ospedalieri, a Milano come a Cremona, Padova, Parma e tante altre città: nascosti e invisibili ma con la stessa passione e resistenza, sempre al servizio.
Per tutto questo vogliamo ringraziare il Dio della Vita che sostiene i nostri passi specie quando la salita si fa aspra e dura, come in questi giorni. È forte il bisogno di trovarci insieme, seppur a distanza, di ricordare le persone care che non ci sono più, amici, familiari, conoscenti, colleghi e ringraziare per il bene ricevuto, silenzioso eppur potente. Unirci insieme e pregare per i tanti medici e infermieri in trincea, far sentire loro il nostro affetto e il nostro grazie perché si sentano sorretti e custoditi.

E per noi, ritrovare coraggio e ostinazione nel nostro impegno quotidiano. Costretti a casa eppur capaci di fuoco interiore e mente lucida, determinata. Per fare la nostra parte. Qui in Italia, con l’impegno di donare 4 respiratori e altro materiale di protezione a 4 ospedali per un importo complessivo pari a 100.00 euro: Schiavonia (Padova), Cremona, Parma e Carate (Milano). Un piccolo contributo per essere vicino alle nostre comunità. E in Africa, per essere pronti a fronteggiare in maniera adeguata un’epidemia che si sta gradualmente espandendo, con l’aumento del 20% di nuovi casi in più al giorno. Sono 23 gli ospedali che stiamo sostenendo in 8 paesi e il primo dovere è metterli in sicurezza. A partire dalle “isolation unit” (tende sanitarie montate accanto all’ospedale per isolare i contagi) e dalla fornitura di presidi sanitari di protezione al personale, internazionale e locale. Dobbiamo impedire che ai decessi “abituali” si aggiungano quelli legati al coronavirus. Sarebbe un dramma. Dobbiamo fare di tutto per evitarlo, adesso! La sfida è altissima, fa tremare persone e istituzioni, anche a livello mondiale. Abbiamo bisogno di cuori caldi e volontà forti.

Per chi avrà piacere di unirsi, vi invito sabato prossimo 28 marzo alle ore 12, in diretta Facebook dal profilo di Medici con l’Africa Cuamm per un momento insieme di ricordo di chi non c’è più, di ringraziamento per i tanti operatori che si stanno spendendo in Italia e in Africa e di spinta ulteriore del nostro impegno. Pochi minuti da togliere alla nostra quotidianità, per stringerci forte, in un abbraccio che ci unisca dall’Italia all’Africa e provare a sentirci ancor più vicini, pur nella distanza!

 

Covid-19 Il nostro impegno tra Italia e Africa

L’epidemia di Covid-19 ha dimostrato che siamo tutti legati da uno stesso destino. Medici con l'Africa Cuamm si è attivata per sostenere alcune strutture sanitarie in Italia, e al tempo stesso si prepara a contrastare ed affrontare la diffusione del virus in Africa, dove potrebbe avere effetti devastanti.Guarda il primo video-racconto del nostro impegno dall'Italia all'Africa.

Pubblicato da Medici con l'Africa Cuamm su Giovedì 26 marzo 2020