Norme da seguire nelle celebrazioni liturgiche con il popolo

Norme da seguire nelle celebrazioni liturgiche con il popolo

Al fine di garantire il decoro dell’azione liturgica e la custodia della salute dei fratelli e sorelle di fede, è necessario che le norme contenute in questo documento, che sarà bene affiggere in ogni sagrestia, siano rispettate con ogni scrupolo e senza adattamenti personali.

1. ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI Ogni parroco o rettore di chiesa determini il numero massimo di fedeli che possono partecipare contemporaneamente alla celebrazione liturgica e predisponga sedute segnalandole in modo chiaro. Per essere più sicuri e garantiti si consiglia nel definire la capienza massima e la disposizione dei posti nella propria chiesa, di instaurare un confronto con professionisti che possa tradursi anche nella certificazione competente (ci si può rivolgere a chi si occupa di luoghi di lavoro o di prevenzione degli incendi).

Sono permesse le celebrazioni anche in spazi aperti, mantenendo le distanze previste dall’autorità sanitaria,ossia un metro frontale e laterale fra seduta e seduta. .  Anche in questi casi è opportuno che vengano certificati da un professionista come indicato sopra per l’interno delle chiese.

Qualora la celebrazione si svolga all’aperto si abbia massima cura della disposizione di un altare decoroso,un ambone degno, una croce ben visibile, la sede del presidente in dialogo con l’assemblea, i posti per l’assemblea disposti in modo da facilitarne la partecipazione; nonché si abbia premura dei sistemi di amplificazione sonora e di illuminazione. Si abbia sempre il rispetto delle norme liturgiche.

Si prevedano luoghi appositi per la partecipazione alle celebrazioni di persone diversamente abili e parimenti si potranno riservare aree ai componenti di nuclei familiari che vivono nella stessa casa.

i incrementi il numero delle Messe soltanto se la partecipazione dei fedeli superi significativamente la capienza determinata per il luogo della celebrazione.

Per direttiva ministeriale il numero massimo di persone consentite negli spazi interni è di 200 persone; all’esterno di 1000.

2. LA GESTIONE DEGLI ACCESSI All’ingresso di ogni chiesa è necessario che i parroci e i rettori di chiese affiggano un manifesto con le indicazioni essenziali, fornito dalla Diocesi.

Qualora vi siano sarà auspicabile l’uso di porte differenti per l’entrata e per l’uscita così da evitare l’incrociarsi dei fedeli.

Durante le procedure di ingresso e di uscita si rispetterà la distanza prevista di 1,5 metri.

Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire il flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate.

Sarà fondamentale istruire i fedeli circa i posti da occupare, ed in particolare che ciascun fedele entrando si sieda nel posto libero più distante dall’ingresso. Le procedure di uscita saranno scaglionate a partire dai posti più vicini alle porte.

Per la gestione sarà previsto l’intervento di volontari facilmente identificabili. Si suggerisce, soprattutto nella prima domenica di apertura, di chiedere anche la collaborazione della Polizia Municipale o della Protezione Civile o di altre associazioni di volontariato.

All’ingresso dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti.

Si continui a mantenere vuote le acquesantiere della chiesa.

Non sarà fornito alcun sussidio cartaceo per la liturgia o il canto.

  1. NORME DI COMPORTAMENTO PER IL CELEBRANTE E GLI ALTRI MINISTRI Diocesi di Carpi Ufficio Liturgico Diocesano

Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento è necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio. Potranno essere presenti un numero limitato di persone che prestano il servizio all’altare.

Il celebrante è tenuto a indossare la mascherina alla distribuzione della Comunione.

Si eviti la concelebrazione. Laddove sia assolutamente necessaria ciascun concelebrante userà il proprio calice e una propria particola grande. Ciascun celebrante purificherà esclusivamente il suo calice.

Il diacono si comunicherà sotto la sola specie del pane e non purificherà il calice usato dal celebrante.

Le particole destinate ai fedeli siano sempre ben coperte.

Anche nella sagrestia prima e dopo la celebrazione si rispettino le norme del distanziamento e dell’uso delle mascherine.

Si riducano al minimo o si evitino le processioni, specie quelle che attraversano gli spazi dell’assemblea.

La durata della celebrazione, in particolare di quella eucaristica, sia sobria e mai tale da generare saturazioni insalubri dell’ambiente.

  1. LA DISTRIBUZIONE DELLA COMUNIONE La particola grande, tenuta in mano dal celebrante, sarà interamente da lui consumata.

La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante ed eventualmente il diacono e il ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli. A tale scopo si predisponga nel presbiterio o in altro luogo adatto un tavolo ove mantenere quanto necessario a tali igienificazioni. Dopo la distribuzione della Comunione i Presbiteri i diaconi e i ministri, nel caso in cui siano rimasti frammenti di Eucarestia sui guanti abbiano cura di evitarne la dispersione , purificandoli prima di buttarli.

Il Parroco, sulla base della conformazione degli spazi, individuerà il modo più adeguato per distribuire la Comunione tra quelli sotto elencati. Esso dovrà essere illustrato all’Assemblea.

La distribuzione della Comunione potrà avvenire solo sulla mano in una di queste due modalità:

  1. i fedeli rimarranno alla loro panca e i ministri passeranno per la distribuzione dell’Eucarestia. Dopo aver offerto la particola sulla mano, il ministro si sposterà lateralmente, il fedele abbasserà la mascherina e si comunicheranno in modo così da non farlo di fronte al ministro;
  2. i fedeli si metteranno in fila per ricevere la Comunione mantenendo sempre la distanza di un 1,5 metri.Una volta ricevuta la particola si sposteranno lateralmente, abbasseranno la mascherina e si comunicheranno in modo così da non farlo di fronte al ministro.
  1. CIRCA LA CELEBRAZIONE DI ALCUNI SACRAMENTI A partire dal 18 maggio si applicheranno le presenti disposizioni per ogni celebrazione.

Per le esequie, fino al 17 maggio valgono le regole già comunicate.

Per i Battesimi, si eviti il rito per immersione e si usino guanti monouso per le unzioni. Il ministro mantenga una opportuna distanza dal battezzando e dai genitori e padrini; il segno della croce sulla fronte del bambino sia fatto dai soli genitori, si ometta il rito dell’effatà. Si eviti il più possibile la coincidenza di più battesimi in un’unica celebrazione.

Per i matrimoni, il numero massimo dei fedeli che assisteranno al rito dipenderà dalla capienza della Chiesa utilizzata al fine di garantire la giusta distanza interpersonale.

Per l’Unzione degli Infermi il presbitero usi mascherina e guanti monouso.

Diocesi di Carpi Ufficio Liturgico Diocesano

Il Viatico sia portato dal ministro ordinato, senza toccare le labbra del malato, usando mascherina e guanti monouso.

Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.

La celebrazione del sacramento della Confermazione è rinviata.

  1. IGIENIZZAZIONE DEI LUOGHI E DEGLI OGGETTI I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione,mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica.

Qualora lo si preferisca non è necessario rivolgersi a ditte specializzate per l’igienizzazione, ma è sufficiente utilizzare soluzioni composte al 70% da alcool.

Si abbia cura di favorire al massimo possibile il ricambio dell’aria.

Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati così come gli stessi microfoni,vengano accuratamente disinfettati.

Si raccomanda a ciascun presbitero di utilizzare sempre e solo il proprio calice.

Il purificatoio sia cambiato ad ogni celebrazione, come pure il manutergio. Si permette l’uso anche di tovaglioli di carta da bruciare dopo l’uso.