Tivoli e Palestrina. Mons. Parmeggiani lancia l’iniziativa “In ogni casa un angolo per la preghiera”

Tivoli e Palestrina. Mons. Parmeggiani lancia l’iniziativa “In ogni casa un angolo per la preghiera”

In questo tempo in cui molti nostri fedeli non riescono a frequentare le chiese anche se aperte, consapevoli che Dio ci ascolta ovunque, che è vivo e presente in ogni luogo e constatando come in molti, in questi giorni – ma spero non soltanto per questi giorni -, stanno riscoprendo come Dio sia essenziale per dare senso alla propria vita, sono a proporvi una semplice iniziativa da diffondere tra il maggior numero dei nostri fedeli e che intitolerei così: #In ogni casa un angolo per la preghiera

Di che si tratta? Tutti in casa avranno sicuramente un crocifisso, una immagine della Madonna, di un Santo… in un angolo della casa si potrebbe allora collocarli su un tavolino ricoperto da una tovaglia, insieme al libro dei Vangeli o la Sacra Bibbia, un lume da accendere durante i vostri momenti di preghiera, un fiore e se si vuole un cestino o un salvadanaio per deporvi qualche elemosina da devolvere poi a qualche povero – e in questi giorni purtroppo aumenteranno… – quale impegno concreto che accompagni la preghiera.
Se possibile, questo “angolo” dovrebbe essere un po’ isolato perché se in questi giorni ed anche in futuro qualcuno volesse, potrà anche andare a pregare da solo. Questa iniziativa che propongo non vuole assolutamente sostituirsi all’importanza di pregare insieme e comunitariamente, non vuole sostituire l’importanza di ritrovarci nuovamente, appena possibile, in Parrocchia o nelle chiese che amiamo frequentare per pregare e celebrare insieme. Ma potrebbe essere un bel modo per iniziare a pregare in casa.
Che bello sarebbe se in ogni casa, in questo “angolo della preghiera”, ci si trovasse ora ma anche dopo che il coronavirus sarà vinto, ogni sera o in altri momenti della giornata per preghiere semplici ma che ci aiutino a tornare a Dio con tutto il cuore!

Mentre vi chiedo di diffondere l’iniziativa mi permetto di ricordare alcuni modi di pregare che dobbiamo tornare ad insegnare alla nostra gente e forse anche reimparare tutti.

  • leggere insieme o personalmente un brano del Vangelo, ad esempio il Vangelo della Santa Messa del giorno, ed un suo semplice commento. E dopo la lettura e aver condiviso brevemente quanto il brano ci dice, fare delle semplici preghiere spontanee ripetendo “Ascoltaci o Signore”. Tutto si potrebbe concludere con la Preghiera del Padre Nostro e dell’Ave Maria.
  • Pregare il Santo Rosario. Se non si riuscisse a pregarlo tutto per intero, almeno una decina. Per chi non sapesse cosa è il Rosario sarà da spiegare semplicemente: E’ una serie di Misteri (momenti) della vita di Gesù che siamo invitati a meditare pensando a quanto amore Gesù e Maria abbiano per noi. Dopo l’annuncio di ogni Mistero, si chiamano così, seguono un Padre Nostro, dieci Ave Maria (una decina, appunto), il Gloria al Padre e quindi si passa al secondo e poi al terzo mistero, ecc. Terminato il quinto si prega la Salve Regina. Tutte preghiere conosciute ma che per chi caso mai le avesse dimenticate potrà trovarle tramite i motori di ricerca di internet così come i Misteri del Rosario che giorno per giorno la Chiesa ci propone di pregare.
  • Si potrebbe poi fare insieme o ancor meglio da soli prima di andare a dormire l’esame di coscienza leggendo alcune domande alle quali ciascuno risponderà personalmente nel proprio cuore. Anche di schemi di esame di coscienza, che servono pure per prepararsi ad accostarci al sacramento della confessione, ne esistono vari e adatti per i giovani, gli adulti e pure per i bambini.
    Papa Francesco dice che l’esame di coscienza “consiste nell’interrogarsi sul male commesso e sul bene omesso – ossia che potevamo fare ma non abbiamo fatto – verso Dio, verso il prossimo e verso se stessi”.
    Io proporrei di leggere un brano di Parola di Dio, caso mai di Vangelo, e domandarsi: cosa è accaduto oggi nel mio cuore? Cosa è successo? Che cose sono passate attraverso il mio cuore?

Papa Francesco ha detto che l’uomo e la donna che ha fede si affida a Dio. Perciò ci potremmo chiedere se ci siamo affidati davvero a Lui e come? Se nella nostra giornata lo abbiamo cercato o se lo cerchiamo soltanto quando abbiamo bisogno? Se preghiamo all’inizio e alla fine della giornata? Se andiamo a Messa alla domenica e nelle feste di precetto? Se ci impegniamo per la nostra crescita spirituale? Se accettiamo la volontà di Dio su di noi, senza pretendere che sia Lui ad assecondare la nostra?

Poi dovremmo esaminare il nostro rapporto con gli altri. Papa Francesco dice che tutti possiamo diventare prossimo di chiunque incontreremo nel bisogno e saremo suoi prossimi se nel nostro cuore avremo compassione, cioè saremo capaci di patire con l’altro. Potremmo dunque domandarci: so compatire, aiutare e perdonare il mio prossimo? Ho cura di lui quando ha bisogno e vedo nel suo volto quello di Gesù? In famiglia, mi comporto secondo gli insegnamenti del Vangelo? Ho rispetto dell’ambiente che è la nostra casa comune?

Dovremmo poi esaminare il nostro rapporto con noi stessi. Papa Francesco dice spesso che è Gesù la via per trovare se stessi, e non l’assecondare tutti i nostri desideri per sentirci “realizzati”. Potremmo dunque chiederci se usiamo bene il nostro tempo, coltivando la purezza nel cuore e nelle azioni e mettendoci al servizio degli altri e non concentrandoci sul nostro benessere materiale. E soprattutto dovremmo domandarci se viviamo il nostro essere credenti con coerenza e se siamo capaci di seguire Gesù, alimentando giorno dopo giorno la nostra fede.

Potremmo poi concludere con l’Atto di dolore. Una preghiera che diciamo così poche volte che spesso non ricordiamo nemmeno e so che qualcuno non si va a confessare perché si vergogna di dire al sacerdote che dai tempi del catechismo non la ricorda più… Nessuna vergogna! Uno la potrebbe scaricare da internet, scriverla su un cartoncino da portare con sé, oppure sostituirla con un semplice Signore pietà, Cristo pietà, Signore pietà.

Sono certamente importanti le formule ma soprattutto è importante che il nostro cuore sia vero davanti a Dio nel chiedere perdono per essere sempre in pace con Lui e con i fratelli.

Cari amici, nell’angolo della preghiera potremmo pregare anche tutti i giorni per le persone care, per gli amici ed i nemici, per il Papa, per nostri sacerdoti, per gli anziani, i soli, gli ammalati i poveri, i nostri cari defunti. Vi chiederei una preghiera anche per me che sono il vostro Vescovo, perché nascano vocazioni sacerdotali, di vita consacrata, famigliari, diaconali, di volontariato cristiano, missionarie, nelle nostre Chiese di Tivoli e di Palestrina e in tutta la Chiesa.
Così come dovremo pregare ogni giorno per la pace nel mondo e, in questo tempo, perché cessi la pandemia che ci impaurisce, che non ci permette di incontrarci ma ci costringe – quale scuola di vita! – a stare più con noi stessi aiutandoci a comprendere anche quanto siano importanti gli amici e le persone che ci sono da sempre accanto e che spesso diamo per scontate.

Certo che aderirete a questa iniziativa, di cuore tutti benedico!